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https://www.mediakey.tv/leggi-news/il-6-marzo-parte-start-up-factory-prestigiosa-tre-giorni-dedicata-allinnovazione-di-frontiera-nella-cornice-della-fiera-mecspe

12/03/24 15:23
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Il quotidiano Milano Finanza, nell'edizione del 28 novembre 2025, ha pubblicato un approfondimento che riportiamo qui di seguito
Si è svolta di recente a Beijing e Hangzhou la XIV edizione della Settimana dell'Innovazione Cina-Italia, una piattaforma istituzionale fondamentale per lo scambio scientifico-tecnologico che ha promosso una collaborazione più profonda tra enti di ricerca, università e imprese, raggiungendo risultati concreti attraverso consultazioni e condivisione dei benefici.
Il ministro della Scienza e Tecnologia cinese, Yin Hejun, ha sottolineato che gli scambi culturali sino-italiani hanno creato una solida base per la cooperazione scientifica e tecnologica. Negli ultimi anni, i frequenti scambi di alto livello hanno approfondito la partnership strategica globale tra i due Paesi. In occasione del 55º anniversario delle relazioni diplomatiche, i dipartimenti scientifico-tecnologici hanno realizzato le intese dei leader, rafforzando il dialogo attraverso meccanismi quali il Comitato intergovernativo Cina-Italia.


A SAMAB, la tavola rotonda “Formazione tessile e abbigliamento. Carriere che parlano al futuro” ha acceso i riflettori sulla sfida chiave del settore: formare figure tecniche ibride in grado di dialogare con processi produttivi, innovazione digitale e sostenibilità in un’industria in evoluzione accelerata.
Da questi presupposti Francesca Tuzzeo firma sul numero di settembre 2025 della rivista Techno Fashion un approfondimento sul cambiamento strutturale che sta ridisegnando il settore moda e sulle nuove sfide che ne derivano per i profili tecnici del comparto. Tra gli speaker alla tavola rotonda - moderata da Alessandro Garnero, Direttore Editoriale Divisione Manufacturing del Gruppo Tecniche Nuove - c'è stata anche Francesca Tonini, Direttrice Esecutiva di ARTES 4.0 insieme a Chiara Dussini, Presidente di ANTIA Tecnici Sistema Moda; Ettore Pellegrini, Presidente Industrial Members IACDE Italia; Matteo Secoli, Presidente di Piattaforma Sistema Formativo Moda; Roberto Peverelli, Ambassador di rete tam tessile abbigliamento e moda.Nel suo intervento, la Direttrice Esecutiva di ARTES 4.0 ha ripercorso la missione dei Competence Center - nati per accompagnare imprese e pubblica amministrazione nella transizione digitale e rafforzati dal PNRR - sottolineandone la funzione di ponte tra ricerca, industria e competenze. E ha aggiunto: "Il mio consiglio per i giovani che si stanno formando è quello di puntare sulla multidisciplinarietà e sviluppare competenze trasversali, aprirsi a tutto ciò che riguarda l'innovazione, abbracciare le sfide (tecnologiche e non) con coraggio e curiosità".
Per colmare il divario di competenze ARTES 4.0 organizza corsi di formazione su IoT, AI ed economia circolare, trasformando la domanda delle aziende in programmi di formazione mirati e immediatamente spendibili.

Dalla collaborazione tra la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’Università Federale di Uberlândia in Brasile nasce una pelle artificiale capace di percepire il tocco, localizzarlo e misurarne l’intensità grazie a sensori innovativi e algoritmi di intelligenza artificiale ispirati al sistema nervoso umano. Lo studio, pubblicato su Nature Machine Intelligence, apre nuove prospettive per protesi bioniche, robot collaborativi e dispositivi indossabili intelligenti. La ricerca si inserisce nel percorso di sviluppo già avviato nel 2022, quando - anche grazie al contributo di ARTES 4.0 - era stata creata la prima pelle artificiale con sensori tattili capaci di rilevare e localizzare la forza di contatto, a conferma il ruolo del Centro di Competenza nella valorizzazione e nel trasferimento di tecnologie ad alto impatto per l’industria.
Di seguito l'articolo pubblicato dalla edizione online della Gazzetta di Parma il 4 agosto 2025.
È in grado di 'sentire' come quella umana, localizzando con precisione il tocco e calcolando l'intensità dello stimolo, la nuova pelle artificiale nata dalla collaborazione tra la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e l'Università Federale di Uberlândia in Brasile. Come riporta lo studio pubblicato sulla rivista Nature Machine Intelligence, la pelle integra sensori innovativi e algoritmi di Intelligenza Artificiale che si ispirano al sistema nervoso umano, in modo da avvicinarsi il più possibile al nostro senso del tatto. Il risultato apre nuove prospettive per molte applicazioni: da dispositivi indossabili intelligenti a protesi in grado di restituire informazioni tattili, fino a robot capaci di percepire e interagire con l’ambiente circostante.
La ricerca si inserisce nel solco tracciato da alcuni studi recenti, come quello pubblicato lo scorso giugno sulla rivista Science Robotics: in quel caso, ricercatori guidati dall’Università britannica di Cambridge sono riusciti a mettere a punto una pelle elettronica capace di percepire il tocco delle dita, i danni inferti da un taglio e il contatto con superfici fredde o calde. L’obiettivo era analogo: dare ai robot un senso del tatto molto simile a quello umano. Risale invece a maggio 2022 una prima pelle artificiale nata sempre nella Scuola Sant'Anna, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia, le Università Sapienza di Roma e Cà Foscari di Venezia, il Campus Bio-Medico di Roma e il Centro di Competenza Artes 4.0: la pelle, come riportato su Nature Machine Intelligence, era dotata di sensori tattili capaci di localizzare e rilevare l’intensità della forza di contatto.
«La percezione del tatto è una funzione essenziale per gli esseri umani», commenta Calogero Oddo dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Sant'Anna, che ha coordinato i ricercatori: «Permette di riconoscere e localizzare stimoli fisici, di esplorare l’ambiente e di interagire in modo sicuro con il mondo esterno. Riprodurre artificialmente questo senso complesso - aggiunge Oddo - è una delle sfide principali nella progettazione di robot collaborativi e di protesi bioniche».
Gli autori dello studio sono riusciti a riprodurre non solo la sensibilità della pelle umana, ma anche il modo con il quale il cervello interpreta e localizza gli stimoli del tatto. Il cuore della tecnologia sono i sensori in fibra ottica, capaci di rilevare in tempo reale pressioni e sfioramenti, ma a rendere questa pelle 'intelligentè è una rete di neuroni artificiali progettata per imitare i meccanismi del sistema nervoso umano. «Questo approccio - commenta Mariangela Filosa del Sant'Anna, co-autrice dello studio - consente alla pelle artificiale di identificare il punto di contatto e decodificare l’intensità dello stimolo».
«L'interazione tra persone e macchine è diventata un elemento chiave in molti settori della robotica», dice ancora Oddo: «La possibilità di dotare i robot di un senso del tatto artificiale ispirato a quello umano fa sì che questa interazione avvenga in maniera sicura, intuitiva ed efficace, mitigando il rischio di infortuni per gli operatori».
Il futuro della robotica industriale è sempre più legato allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, che trasforma i robot in agenti intelligenti, capaci di percepire, elaborare e agire in modo autonomo. Questo nuovo paradigma, noto come Embodied AI, segna una svolta nella relazione tra macchine e persone.
L’AI sta rivoluzionando tutte le componenti del robot: la percezione, grazie a computer vision e sensoristica avanzata; la comprensione, potenziata da NLP e AI generativa; e l’azione, resa sempre più autonoma grazie all’apprendimento in ambienti simulati. I robot non vengono più programmati movimento per movimento, ma addestrati a raggiungere obiettivi, proprio come fanno gli esseri umani.
Un’applicazione strategica di questa evoluzione è la sicurezza sul lavoro: grazie a iniziative come i bandi di ARTES 4.0 e INAIL, l’AI permette manutenzione predittiva, monitoraggio ambientale e utilizzo di esoscheletri intelligenti che aiutano gli operatori e prevengono infortuni.
Il Prof. Frisoli lancia un appello all’Europa: in un contesto dominato da giganti globali come Google, Nvidia e aziende cinesi, è fondamentale che l’Italia e l’Europa non perdano il treno dell’intelligenza artificiale nella robotica. Serve fare sistema, investire nel software e garantire un futuro in cui anche i robot intelligenti parlino europeo.

CORRIERE DELL'UMBRIA 28/05/2025[/caption]
QN - 28 maggio 2025






Tra gli ospiti anche il prof. Paolo Dario, Direttore Scientifico di ARTES 4.0 e Professore Emerito della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, che è stato per l'occasione intervistato dal quotidiano Il Tirreno, di cui riportiamo qui di seguito l'articolo integrale:
Fra i presenti, interessato ai temi illustrati da tanti ricercatori di prestigio, c’era anche Paolo Dario, livornese, guru della robotica mondiale, professore emerito di robotica biomedica dell’Università Sant’Anna di Pisa, dove ha fondato e diretto per anni l’Istituto di Biorobotica. Membro permanente dell’IEEE, vanta una importante produzione scientifica con numerosi brevetti. Molti fra gli scienziati italiani del settore li ha personalmente “allevati”. Lui ha ben chiaro il messaggio che viene dalla Biennale dell’Innovazione delle Tecnologie del Mare (Citem): «Si comincia ad avere piena consapevolezza di ciò che è avvenuto negli ultimi anni - ha detto -. C’è un insieme di capacità che riguardano la ricerca di base, l’educazione della formazione e della ricerca applicata, oltre che del trasferimento verso le imprese. La vocazione di Livorno non è quella di fare università, ma ricerca e quelle che di ottimo livello si fanno al Sant’Anna di Pisa le dirigo io da anni. Si va nella direzione giusta, mettendo insieme finalmente ciò che in passato ha lavorato spesso per iniziative isolate. Livorno ha tutte le carte in regola per essere protagonista nel settore delle tecnologie marine, dell’innovazione tecnologica e della robotica subacquea». C’è una dose di sano orgoglio nel contributo alla Biennale del Mare e il professore non si nasconde: «Eccellente idea. Non si deve certo essere presuntuosi, ma nemmeno rinunciare alla consapevolezza della propria forza. Bisogna mettere insieme il potenziale che c’è e lanciarci. È questo un mantra dal quale non ci si deve allontanare per poter crescere».
F.L.


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