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Webinar “CNR@ARTES 4.0: Industria e Agricoltura 4.0. Transizione verso il digitale e AI”

Webinar “CNR@ARTES 4.0: Industria e Agricoltura 4.0. Transizione verso il digitale e AI”

ARTES 4.0 e il Consiglio Nazionale delle Ricerche organizzano il Webinar "CNR@ARTES 4.0: Industria e Agricoltura 4.0. Transizione verso il digitale ed intelligenza artificiale”, il giorno 14 gennaio alle ore 11:30.

ARTES 4.0 e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) collaborano per organizzare il webinar "CNR@ARTES 4.0: Industria e Agricoltura 4.0. Transizione verso il digitale ed intelligenza artificiale”, previsto per il giorno 14 gennaio alle ore 11:30. Questo evento mira a esplorare l'integrazione delle tecnologie digitali e dell'intelligenza artificiale nel contesto dell'Industria 4.0 e dell'Agricoltura 4.0.

Agricoltura 4.0: Ruolo dell'Internet of Things e dei Droni

Durante il primo intervento, Manlio Bacco, tecnologo presso il CNR-ISTI, e Andrea Berton, collaboratore tecnico, introdurranno il concetto di Agricoltura 4.0. Questo paradigma estende i principi dell'Industria 4.0 al settore agricolo, enfatizzando il ruolo cruciale dell'Internet of Things (IoT) e l'impiego dei droni aerei nel monitoraggio delle coltivazioni. Saranno esaminati casi pratici di come queste tecnologie possano ottimizzare la gestione agricola migliorando la precisione e l'efficienza delle operazioni.

Applicazione delle Reti Neurali nell'Industria e nell'Agricoltura 4.0

Franco Maria Nardini, ricercatore presso il Laboratorio HPC dell’ISTI-CNR, presenterà le tematiche e i risultati di ricerca del laboratorio High Performance Computing. Si concentrerà sull'applicazione delle reti neurali artificiali ai problemi specifici dell'Industria 4.0 e dell'Agricoltura 4.0. Nardini discuterà in particolare l'uso di queste tecnologie per il riconoscimento delle anomalie nei processi industriali e agricoli, nonché per il conteggio preciso di oggetti e entità di interesse. Saranno esplorate le potenzialità di queste tecniche avanzate nel migliorare la qualità del controllo qualità e nell'ottimizzare le operazioni quotidiane.

Sinergie tra Industria e Agricoltura 4.0: Opportunità e Sfide

Il webinar offrirà anche uno spazio per discutere le sinergie emergenti tra Industria e Agricoltura 4.0. Saranno esaminate le opportunità di collaborazione e di integrazione delle tecnologie digitali per promuovere una trasformazione sostenibile e innovativa in entrambi i settori. I partecipanti saranno invitati a esplorare come l'integrazione di queste tecnologie possa generare valore aggiunto, migliorando la competitività delle imprese e sostenendo lo sviluppo economico a lungo termine.

Prospettive Future e Impatti sull'Ecosistema Tecnologico

Il webinar si concluderà con una riflessione sulle prospettive future dell'Industria e dell'Agricoltura 4.0. Saranno esplorate le implicazioni di lungo termine dell'adozione diffusa di queste tecnologie, considerando l'evoluzione dell'ecosistema tecnologico e le opportunità di innovazione continua. L'evento rappresenterà un'opportunità chiave per i professionisti del settore, gli accademici e gli innovatori di discutere strategie e best practice per sfruttare appieno il potenziale dell'intelligenza artificiale e delle tecnologie digitali.

Per maggiori informazioni e per registrarsi al webinar del 14 gennaio: cliccare qui.

Per maggiori informazioni sul ciclo di webinar e per vedere i video on-demand: cliccare qui.

 


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Nel 2024 in Italia si sono registrate nel complesso 592.882 denunce di infortunio sul lavoro, di cui 1.202 con decessi. Numeri che rappresentano una emergenza sociale: quasi il 90% degli incidenti si concentra nel settore Industria e Servizi, con un quarto dei casi nel comparto manifatturiero e un’incidenza particolarmente alta nelle Costruzioni, Sanità e Trasporti. Le cadute dall’alto e gli incidenti con veicoli in movimento costituiscono alcune delle più rilevanti cause di morte o invalidità grave. Di fronte a questi dati, INAIL e ARTES 4.0 raccontano oggi l’esperienza di un percorso congiunto per la progettazione della prevenzione attraverso la tecnologia. Nel corso dell’incontro odierno a Roma, promosso dai due enti, sono stati presentati i progetti vincitori del Bando BIT (Bando Innovazione Tecnologica), esempi concreti di come robotica, intelligenza artificiale, big data e sensoristica IoT possano trasformarsi in strumenti di tutela quotidiana per i lavoratori. Edoardo Gambacciani e Paolo Dario Raffaele SpalloneAntonio FrisoliFrancesca Tonini                 Le tecnologie al servizio della sicurezza:
  • VLAB (Timelapse Lab) ha sviluppato un sistema di monitoraggio AI e big data che rileva in tempo reale il mancato utilizzo di imbracature in cantiere, riducendo il rischio di cadute.
  • A.M.E. – Advanced Microwave Engineering ha presentato una piattaforma di proximity safety con sensori IoT capace di prevenire collisioni uomo-macchina e anomalie nei percorsi dei veicoli.
  • UBIQUICOM e Smart Track hanno illustrato sistemi intelligenti per proteggere i lavoratori negli spazi condivisi da pedoni e mezzi di movimentazione.
«La prevenzione è il terreno su cui si gioca il futuro del lavoro sicuro. I numeri ci dicono che non basta applicare le norme: serve un cambio di passo. Con il Bando BIT abbiamo dimostrato che mettere insieme ricerca, imprese e istituzioni può generare soluzioni concrete, capaci di agire sulle cause principali degli infortuni mortali, come le cadute e le collisioni. L’innovazione non è un concetto astratto: è una cintura di sicurezza invisibile che lavora ogni giorno per salvare vite», ha dichiarato Paolo Dario, Direttore scientifico di ARTES 4.0. «La missione dell’Inail è quella di promuovere una cultura della sicurezza che vada oltre il semplice rispetto delle regole, per puntare alla prevenzione come valore sociale condiviso e investimento strategico per le imprese. In questo percorso, la tecnologia può rappresentare un alleato straordinario e sistemi basati su intelligenza artificiale, sensoristica e analisi dei dati possono tradursi in strumenti concreti di tutela capaci di ridurre drasticamente i rischi nei luoghi di lavoro e prevenire gli infortuni. La collaborazione con ARTES 4.0 dimostra che il futuro della sicurezza passa dall’investimento in innovazione», ha sottolineato il Presidente dell’Inail Fabrizio D’Ascenzo. Tecnologie Inail Artes auditorium Inail Artes             Con questo incontro, INAIL e ARTES 4.0 rafforzano una partnership strategica: mettere al centro la prevenzione come priorità nazionale, accelerando la diffusione di tecnologie 4.0 in tutti i settori più a rischio. Una sfida che riguarda non solo le imprese, ma l’intero sistema Paese.
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Cinque tavoli, un’unica rotta: la parità di genere diventa metodo | Il Think Tank
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Ci sono ancora le locandine tiepide di stampa quando le porte del FIRST LAB nella sede di Novoli dell’Università di Firenze si aprono per lasciare entrare un mosaico di voci: componenti dell’Advisory Board di ARTES4WOMEN, socie e soci di ARTES 4.0, stakeholder che si salutano per nome perché qui l’autorevolezza si misura con i contenuti. Le postazioni già allineate e i laptop ancora chiusi disegnano una promessa di lavoro. Poi un gesto quasi coreografico: alla prima chiamata si accendono i computer sui tavoli e lo schermo bianco diventa il terreno comune dove scrivere la giornata. Un Think Tank “allargato” a coronamento del primo anno di ARTES4WOMEN, il gruppo di lavoro del Centro di Competenza ARTES 4.0 dedicato alla parità di genere, ma soprattutto l’inizio di un’agenda che si fa operativa.

I tavoli si aprono, il metodo prima dei contenuti

La sala si divide senza mai frammentarsi. I presenti confluiscono nei cinque tavoli dopo una breve revisione della loro organizzazione. Il gruppo sull’equità salariale mette in fila definizioni e fonti sottolineando l’urgenza di colmare la nebbia dei dati con raccolte strutturate, anonimizzate, leggibili. Il tono è concreto: si parla di dashboard, KPI, regressioni e di come trasformare numeri in scelte di gestione, con un occhio alla Direttiva UE sulla trasparenza retributiva e alle sue scadenze di recepimento. Le parole monitoraggio, valutazione congiunta, audit retributivo smettono di essere tecnicismi e diventano strumenti per riequilibrare leve di carriera e retribuzione.

Pausa pranzo senza pausa, il dibattito continua

Il catering arriva come un intermezzo, ma nessuno stacca davvero. I confronti proseguono tra un trancio di schiacciata e un primo piatto, tra un caffè e una domanda: cosa vuol dire per una donna carriera e cosa vuol dire leadership se liberiamo lo sguardo dagli schemi ereditati? Sul tema dell’accesso alle carriere e della leadership femminile si parla di stili diversi, di riconoscimento e rispetto come pratica quotidiana, di indicatori che misurino ciò che conta davvero per le persone e non solo per i bilanci, di come trasformare la stanchezza in agio e il cambiamento incrementale in cambio di sguardo. La riflessione abbraccia ostacoli interni - la sindrome dell’impostora che toglie voce - ed esterni, tra metriche cieche e stereotipi persistenti. La conclusione informale è già un mandato: definire nuovi sistemi di valutazione e creare agio nei contesti di lavoro, dalla scuola alle imprese.

Empowerment scientifico e tecnologico, la rotta dei dati

Il tavolo sull’empowerment scientifico e tecnologico porta in dote una bussola fatta di numeri e di prassi. Si ragiona su come quantificare il gap ai livelli alti della formazione, su quali benefici economici e culturali derivino da team realmente misti, su che cosa freni l’accesso e la permanenza delle donne nei percorsi scientifici: bias consapevoli e inconsci, ambienti di lavoro inadatti, carichi familiari sbilanciati, differenze territoriali. Dalla discussione nascono impegni concreti: un position paper, una revisione sistematica della letteratura, network operativi in seno ad ARTES 4.0, coaching e mentorship mirati, fino all’idea di una piattaforma di dati che sostenga policy gender-inclusive e progetti pilota, agganciando SDG 5 e traiettorie di sostenibilità. L’assioma operativo è limpido: Women empowered by empowered women.

Certificazioni di genere, dal bollino al mindset

Nel tavolo dedicato alle certificazioni di genere, la conversazione scardina un equivoco ricorrente: la UNI/PdR 125 non è un bollino, è un cambio di mentalità. Vengono messi a terra vantaggi e inciampi, incentivi e resistenze, soprattutto per le PMI, chiamate a trasformare la parità in strategia aziendale e non in adempimento. Si parte dai numeri - 8.194 organizzazioni certificate al 31 marzo 2025, con Lombardia, Lazio e Campania in testa - e si arriva agli strumenti: checklist gratuite, audit interni, premialità negli appalti, fondi dedicati, trasparenza nei dati e formazione sui bias lungo tutta la catena del valore. Obiettivo: integrare la parità nei processi, allineando ciò che le imprese rendicontano a ciò che davvero cambia la vita delle persone.  

Cultura digitale dell’equità, riprogrammare l’immaginario

C’è un passaggio, in questa giornata, in cui la tecnologia smette di essere sfondo e diventa personaggio. Il tavolo sulla cultura digitale dell’equità incastra dati e visioni: poche ragazze italiane laureate in STEM rispetto ai coetanei, carichi di cura non retribuita che gravano soprattutto sulle donne, part-time involontari, inattività forzata e tassi di occupazione distanti. La domanda non è più se la tecnologia possa aiutare, ma come: formazione obbligatoria su bias per chi programma, welfare digitale a sostegno della genitorialità, smart working pensato come alleato della parità, campagne di comunicazione che parlino dove e come servono, collaborazioni tra istituzioni, università e aziende per produrre ricerca e soluzioni insieme, anche nell’ottica di sviluppo di tecnologie robotiche a supporto della conciliazione vita-lavoro delle donne. Nasce anche l’idea di un osservatorio dei dataset per certificare basi dati fair a cui attingere per addestrare l’IA pubblica e privata. La tecnologia, qui, è etica applicata.

La cura dei risultati, quando le slide pesano quanto i contenuti

Nel pomeriggio, le restituzioni plenarie hanno il passo di chi sa che la forma è sostanza. La presentazione dei risultati non è un mero elenco: è il racconto di un metodo condiviso. Le parole chiave tornano come refrain - trasparenza, metriche, agibilità dei contesti, alleanze - e si depositano in roadmap che tengono insieme tempi, responsabilità e impatti. Ogni tavolo consegna azioni: dai report periodici sul gender pay gap e le valutazioni congiunte dove il divario supera soglie ingiustificate, ai nuovi indicatori di leadership e carriera, dai programmi di mentorship e skill-building nelle STEM, fino a checklist comuni per le certificazioni e hub territoriali di accompagnamento, ARTES4WOMEN ha creato non promesse, ma tracce operative su cui camminare già domani. Già oggi. Già ora.  

Tre università (Firenze, Pisa, Siena), un’unica scena

C’è un dettaglio che colpisce chi guarda la sala da fondo: tre università toscane presenti, insieme, nel medesimo perimetro di lavoro, tra professionalità in economia, fisica, legge, formazione e consulenti d’impresa. È una geografia della collaborazione che non si ferma ai loghi sulle slide; si riconosce nelle voci, nei riferimenti, nelle reti che si intrecciano. È qui che la parola ecosistema smette di essere moda e torna metodo: accademia, imprese, istituzioni nello stesso respiro, con ARTES 4.0 a fare da cerniera tra i mondi e ARTES4WOMEN da collettore di esperienze, competenze, azioni sul tema della parità di genere.

La chiusura che apre: dall’evento al cantiere

Quando i laptop si spengono, restano pagine di appunti e file condivisi, restano contatti e prossime riunioni, restano azioni che hanno già un perimetro. ARTES4WOMEN esce dal Think Tank con una traccia operativa che guiderà i prossimi mesi: audit e reporting sull’equità retributiva con metriche condivise, nuovi indicatori per l’accesso alle carriere e la leadership, programmi strutturati di empowerment scientifico e tecnologico, percorsi accompagnati verso la certificazione di genere, iniziative culturali e digitali per riprogrammare l’immaginario. Equità salariale, accesso e leadership, empowerment STEM, certificazioni, cultura digitale dell’equità: cinque cardini che oggi hanno trovato linguaggio, strumenti, alleanze. Un Think Tank che è l’avvio di un cantiere permanente di ARTES 4.0. Think Tank A4W
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Finanziamenti per innovare: da oggi c’è lo Sportello ARTES Call for Funding
Finanziamenti per innovare: da oggi c’è lo Sportello ARTES Call for Funding
1Call for Funding

Il contesto è favorevole: si sono aperte nelle ultime settimane nuove opportunità di finanziamento per ricerca industriale, sviluppo sperimentale, trasferimento tecnologico, digitalizzazione, automazione e sostenibilità. Con il bando adatto porti il tuo progetto più velocemente alla realizzazione.

Da oggi è operativo ARTES Call For Funding, lo Sportello del Centro di Competenza ARTES 4.0 che integra orientamento rapido, metodo progettuale e rete di partner pubblici e privati per far evolvere la tua idea in un progetto competitivo di crescita economica. Durante il primo incontro online, su prenotazione, inquadriamo l'idea progettuale, la maturità tecnologica, le tempistiche di realizzazione e offriamo supporto alla scrittura della proposta. Quando opportuno, attiviamo il matchmaking con imprese, laboratori e atenei della rete ARTES 4.0, composta da oltre 150 Soci, e con partner nazionali ed europei per valorizzare il tuo progetto e colmare eventuali gap.
  • Per le PMI,  grandi imprese e startup significa passare dalla visione al piano di lavoro.
  • Per commercialisti e consulenti avere un referente tecnico per valutare la fattibilità dei progetti dei clienti.
  • Per enti pubblici e università impostare governance, work package e rendicontazione in linea con i requisiti.
C'è un beneficio immediato che puoi cogliere con ARTES Call For Funding: la consulenza per l’accesso ai finanziamenti è agevolata fino al 70% (micro e piccole imprese), 60% (medie imprese), 50% (grandi imprese) e 100% (Pubbliche Amministrazioni). Puoi prenotare subito il primo incontro compilando il modulo nella pagina di ARTES Call For Funding, dove consultare tutti i dettagli e le FAQ prima di inviare la richiesta. Gli slot sono limitati e disponibili ogni settimana.
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WISE: la sicurezza indossabile che anticipa il rischio
WISE: la sicurezza indossabile che anticipa il rischio
In un mondo del lavoro che cambia sempre più velocemente, una cosa non può cambiare: il diritto alla sicurezza. Soprattutto quando si lavora in ambienti critici, accanto a mezzi in movimento o in spazi complessi da evacuare in caso di emergenza. È qui che nasce WISE – Workplace Innovation for Safety Environment, un progetto che ha messo la tecnologia al servizio della protezione delle persone, con soluzioni indossabili intelligenti, reattive, affidabili. Cofinanziato dal Centro di Competenza ARTES 4.0 tramite il bando BIT INAIL, WISE ha dimostrato come la sicurezza possa diventare parte integrante, invisibile e proattiva del lavoro quotidiano.

Dal laboratorio alla realtà: un ecosistema per la vita

Al centro di WISE c’è un’idea semplice ma potente: creare un ecosistema IoT indossabile, capace di rilevare situazioni di pericolo imminente e reagire in tempo reale. Una cintura di sicurezza digitale, pronta ad attivarsi prima che sia troppo tardi. La protagonista tecnologica si chiama WeTAG: è grande quanto un pacchetto di caramelle, si aggancia alla cintura o si indossa al collo, e racchiude al suo interno un concentrato di innovazione. Comunicazione BLE, UWB, WiFi, GPS, sensori di movimento, vibrazione, pulsanti d’allarme: tutto ciò che serve per monitorare, localizzare e allertare. Il suo obiettivo? Proteggere chi lo indossa da due rischi concreti e quotidiani: la collisione con un mezzo in movimento, e il caos di un’evacuazione d’emergenza. Ancora anticollisione

Rischio numero uno: la collisione

Chi lavora in ambienti logistici o industriali sa quanto possa essere pericoloso trovarsi troppo vicino a un muletto o a un mezzo in retromarcia. Grazie a un’antenna installata sul mezzo, capace di stimare direzione e distanza del lavoratore tramite tecnologie BLE 5.1 e UWB, e a una dashboard radar visualizzabile su tablet di bordo, il sistema invia avvisi visivi, acustici e vibranti sia al conducente che all’operatore. Le fasce di allarme sono progressive, colorate, chiare. E se il pericolo è imminente, la sirena si attiva. Durante i test effettuati nei laboratori SIIT di Genova e presso un terminal portuale, il sistema ha mostrato ottimi risultati: errori inferiori a 1 metro nella stima della distanza entro i 4 metri, e angoli rilevati con precisione di pochi gradi. Ma soprattutto, ha mostrato la sua capacità di prevenire il rischio prima ancora che si manifesti. Non una reazione all’incidente, ma una sua anticipazione. Dal laboratorio alla realtà: un ecosistema per la vita

Rischio numero due: l’evacuazione

In caso di emergenza, sapere quante persone sono ancora all’interno di un edificio o in una zona pericolosa può fare la differenza tra un intervento efficace e una tragedia. Per questo WISE ha affrontato un’altra sfida: rendere l’evacuazione intelligente, automatizzata, verificabile. Come? Combinando la localizzazione BLE con anchor fisse posizionate in punti strategici, dispositivi WeTAG che comunicano in tempo reale la posizione del lavoratore, e telecamere 3D contapersone per monitorare anche le aree non coperte dal segnale radio. Il tutto coordinato da un’app mobile intuitiva, che consente all’addetto all’emergenza di vedere chi ha raggiunto il punto di raccolta, chi è ancora dentro, chi è disperso. Una dashboard aggiornata al secondo, che non lascia spazio a dubbi. Durante le simulazioni, ogni movimento è stato tracciato, ogni ingresso e uscita rilevato. La tecnologia non ha sostituito l’uomo, ma lo ha potenziato: ha dato occhi là dove non poteva vedere, e voce là dove non poteva sentire. Mezzo di lavoro

Un progetto, un solo obiettivo

WISE è stato progettato e realizzato da Smart Track Srl, azienda ligure specializzata in soluzioni IoT per la sicurezza. Ma il merito del suo successo è condiviso: ARTES 4.0 ha giocato un ruolo chiave, offrendo un ecosistema fertile per sperimentare, testare, integrare competenze e accelerare l’innovazione. Senza il supporto del Competence Center, la prototipazione e la validazione non avrebbero avuto la stessa solidità. La collaborazione ha permesso di unire visione industriale, conoscenza tecnologica e accesso a laboratori e infrastrutture avanzate. Un esempio virtuoso di trasferimento tecnologico concreto.

E domani?

Il progetto ha già attirato l’interesse di grandi realtà industriali e infrastrutturali. Ma WISE non si ferma. La prossima sfida è l’integrazione con modelli predittivi basati su intelligenza artificiale, dashboard cloud evolute e – perché no – sistemi robotici o droni autonomi in grado di cooperare con i dispositivi indossabili. L’obiettivo resta lo stesso: proteggere chi lavora, prima ancora che il pericolo si presenti. E farlo con strumenti semplici da usare, potenti da gestire, e scalabili per ogni tipo di contesto operativo. Tablet anticollisione
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AstraKode si unisce ad ARTES 4.0: blockchain semplificata per PMI e grandi aziende
AstraKode si unisce ad ARTES 4.0: blockchain semplificata per PMI e grandi aziende
Con l’ingresso di AstraKode, ARTES 4.0 arricchisce il proprio ecosistema con nuove competenze tecnologiche a beneficio dell’innovazione delle imprese locali e nazionali. Con questa nuova partnership il Centro di Competenza si arricchisce di soluzioni blockchain avanzate, progettate per rendere questa tecnologia strategica accessibile anche alle PMI manifatturiere.

Chi è AstraKode, innovazione italiana per la blockchain industriale

AstraKode, foundersAstraKode è una startup deep tech italiana fondata da Fabiano Izzo (CEO), Lucio Menna (CTO) e Damiano D'Amici (Head of Product), che ha fatto della semplificazione dell’accesso alla tecnologia la propria missione. L'azienda è cresciuta all'interno dell'ecosistema italiano e internazionale dell'innovazione, collaborando con università, centri di ricerca e aziende leader per sviluppare soluzioni blockchain pratiche e immediate. Il team multidisciplinare unisce competenze in ingegneria blockchain, sicurezza informatica, product design e sviluppo business, con un approccio fortemente orientato al trasferimento tecnologico verso il mondo industriale. L'impegno nella ricerca si riflette anche nelle diverse pubblicazioni scientifiche effettuate.

L'expertise che AstraKode porta in ARTES4.0

L'ingresso di AstraKode nell'ecosistema ARTES4.0 introduce competenze specifiche in tre aree strategiche:

1. Servizio di notarizzazione sulla blockchain

AstraKode offre servizi di certificazione e notarizzazione che permettono di garantire l'inalterabilità e la tracciabilità di documenti e transazioni industriali. Questa tecnologia si integra perfettamente con i sistemi esistenti tramite API, senza richiedere modifiche strutturali ai processi aziendali. Applicazioni per le aziende associate:
  • Certificazione di processi produttivi e qualità
  • Tracciabilità di filiera per export e compliance
  • Autenticazione di brevetti e proprietà intellettuale
  • Audit trail immutabili per controlli normativi
Servizio di Notarizzazione AstraKode2. Piattaforma no-code per blockchain private La piattaforma AstraKode Blockchain (AKB) rappresenta un'innovazione significativa per l'ecosistema ARTES4.0: consente di creare, configurare e testare reti blockchain private attraverso interfacce visuali intuitive, senza necessità di competenze di programmazione specifiche. Vantaggi per le aziende del network:
  • Prototipazione rapida di soluzioni blockchain
  • Sperimentazione a costi contenuti
  • Indipendenza da consulenti esterni
  • Integrazione con standard enterprise (Hyperledger Fabric, Solidity)
AKB piattaforma3. Intelligenza artificiale per smart contract AI Kode Sherpa, l'ultima innovazione di AstraKode, introduce l'intelligenza artificiale nello sviluppo blockchain. Questo copilota AI trasforma istruzioni in linguaggio naturale in smart contract funzionanti, democratizzando ulteriormente l'accesso al Web3. AI That Understands What You’re Building

Sinergie con l'ecosistema ARTES4.0

L'arrivo di AstraKode crea nuove opportunità di collaborazione all'interno del network ARTES 4.0, dove la blockchain può integrarsi con le altre tecnologie abilitanti già presenti:

Integrazione con IoT e cybersecurity

Le soluzioni blockchain di AstraKode possono certificare e rendere immutabili i dati raccolti dai sensori IoT, creando sistemi di monitoraggio industriale a prova di manomissione. L'integrazione con le competenze di cybersecurity presenti in ARTES4.0 garantisce standard di sicurezza enterprise.

Abilitazione di nuovi modelli di business

La blockchain facilita la creazione di marketplace industriali, sistemi di sharing economy B2B e nuove forme di collaborazione inter-aziendale basate sulla fiducia distribuita.

Progetti e collaborazioni in vista

L'integrazione di AstraKode in ARTES 4.0 apre scenari concreti di collaborazione:

Bandi e finanziamenti

  • Partecipazione congiunta a bandi europei su blockchain e Industria 4.0
  • Progetti di ricerca collaborativa con università e centri di ricerca
  • Iniziative di trasferimento tecnologico verso PMI

Sperimentazione industriale

  • Pilot project con aziende associate per testare soluzioni blockchain
  • Sviluppo di casi d'uso specifici per settori verticali
  • Creazione di best practice per l'adozione blockchain in ambito manifatturiero

Formazione e skill development

  • Workshop dedicati per le aziende del network
  • Programmi di formazione su blockchain e Web3
  • Sviluppo di competenze trasversali per l'Industria 4.0

Casi d'uso già sviluppati

AstraKode porta in dote un portfolio di progetti già realizzati che dimostrano la maturità tecnologica e la capacità di operare in settori critici:

Infrastrutture critiche e trasporti

trAinLedger - Sistema di monitoraggio ferroviario blockchain-enabled sviluppato per il progetto europeo ICOS. La soluzione combina Sensor Fusion, IoT, Computer Vision e Blockchain per garantire localizzazione ad alta precisione (>90%) anche in zone GPS-degradate come gallerie. Il sistema fornisce certificazione immutabile dei dati operativi e supporta manutenzione predittiva per reti ferroviarie europee ERTMS-compliant.

Sanità digitale e robotica medica

Piattaforma di certificazione blockchain per sistemi robotici ospedalieri che garantisce tracciabilità immutabile delle procedure mediche. La soluzione, basata su Hyperledger Fabric, fornisce conformità legale e operativa con disponibilità dati 24/7 e verifica rapida. Il sistema supporta accesso decentralizzato multi-stakeholder e architettura scalabile per future estensioni tokenizzate.

Fintech e microcredito

Partnership con fintech indiana per sistema di gestione microcredito che gestisce oltre 30.000 richieste giornaliere. La piattaforma blockchain riduce i tempi di elaborazione da 1-2 settimane a meno di un giorno, automatizzando processi di approvazione e garantendo sicurezza dei dati attraverso registrazioni immutabili per risoluzione efficiente delle controversie.

Economia circolare e sostenibilità

WEEKO - Progetto "zero waste" per materiali elettronici con XERA S.r.l. che mira all'obiettivo rifiuti zero entro il 2025 in Italia. Il sistema blockchain fornisce tracciabilità end-to-end del processo di ricondizionamento, certificazioni immutabili con link blockchain verificabili e trasparenza operativa per clienti e auditor, stabilendo nuovi standard nel settore del refurbishment.

Prospettive per l'Industria 5.0

L'integrazione di AstraKode nell'ecosistema ARTES 4.0 guarda già verso l'Industria 5.0, dove la blockchain diventa un elemento fondamentale per:
  • Filiere completamente trasparenti: ogni passaggio produttivo certificato e tracciabile
  • Ecosistemi industriali collaborativi: nuove forme di partnership basate sulla fiducia distribuita
  • Sostenibilità certificata: tracciabilità dell'impatto ambientale lungo tutta la catena del valore
La blockchain, resa semplice e pratica grazie alle soluzioni no-code e AI di AstraKode, si integra con la visione del Centro di Competenza du accelerare la trasformazione digitale del tessuto industriale italiano attraverso tecnologie concrete, accessibili e immediatamente utilizzabili.
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COSMO e ARGO: verso una manutenzione ferroviaria più sicura e collaborativa
COSMO e ARGO: verso una manutenzione ferroviaria più sicura e collaborativa
Nuovi risultati per il progetto COSMO, promosso da Next Generation Robotics nell’ambito del progetto BIT-INAIL sullo sviluppo di un sistema di sicurezza anticollisione per rendere più sicura la collaborazione tra uomo e robot nelle attività di manutenzione ferroviaria. Lo scorso mese vi abbiamo introdotto il progetto COSMO, gli obiettivi di integrazione nel robot ARGO, e come rivoluzionare l’approccio alle ispezioni del sottocassa ferroviario, grazie all’impiego di sensori intelligenti, algoritmi di visione artificiale e tecnologie di robotica collaborativa. Adesso è il momento di presentare i risultati ottenuti sul progetto, frutto del lavoro di ricerca, sviluppo e sperimentazione del team di R&D e messi in campo grazie all’opportunità generata dal bando BIT-INAIL.

ARGO evolve: visione artificiale per la sicurezza attiva

Nel settore ferroviario, le attività di ispezione e manutenzione comportano rischi elevati per gli operatori, soprattutto durante l’accesso a spazi confinati come le fosse di ispezione. ARGO è stato progettato proprio per ridurre questa esposizione, svolgendo in autonomia le operazioni di raccolta dati visivi sotto i treni. Tuttavia l’impiego di robot mobili in ambienti condivisi con l’uomo richiede soluzioni di sicurezza avanzate, capaci non solo di rilevare la presenza umana, ma anche di comprenderne i movimenti e il livello di rischio. Per rispondere a questa esigenza Next Generation Robotics ha sviluppato COSMO, un algoritmo ottimizzato per lavorare in ambienti ferroviari reali che combina visione artificiale - anche con telecamere RGB a bassa risoluzione (640x480) - e dati provenienti da un sensore laser (Lidar) al fine di essere in grado di:
  • rilevare con alta precisione la presenza umana nell’area di ispezione;
  • classificare la traiettoria degli operatori (ad esempio se si stanno avvicinando o allontanando dai binari);
  • stimare la distanza delle persone dal robot (vicina, media o lontana);
  • rilevare eventuali presenze in zone cieche, come i bordi dell’inquadratura della telecamera, generando allarmi tempestivi.
Questo approccio consente al robot di adattare in tempo reale il proprio comportamento e attivare misure di prevenzione del rischio, come segnali acustici, luminosi o persino l’arresto d’emergenza, in linea con i requisiti della robotica collaborativa. ARGO evolve: visione artificiale per la sicurezza attiva

Dati, modelli e risultati: un sistema intelligente basato su IA

Lo sviluppo di COSMO è stato possibile grazie alla raccolta di un dataset di oltre 15.000 fotogrammi opportunamente classificati con più di 16.000 istanze umane etichettate, realizzato in un contesto di test realistico presso la sede di NGR, utilizzando veri binari e un carrello ferroviario reale. Questi dati hanno permesso di addestrare quattro modelli di intelligenza artificiale distinti, ognuno dedicato a una funzione chiave:
  1. Human Detection: per il rilevamento e tracciamento della presenza umana;
  2. Trajectory Classification: per l’analisi del movimento rispetto al robot;
  3. Distance Estimation: per la classificazione della distanza;
  4. Blind Spot Detection: per l’individuazione della presenza dell’operatore nelle zone critiche per la visibilità.
I risultati ottenuti nell’identificazione della presenza di persone o operatori nelle vicinanze dell’area in cui opera ARGO sono estremamente incoraggianti:
  • accuratezza del rilevamento di persone: 99,3%
  • accuratezza nell’identificazione della traiettoria delle persone rilevate: 97,7%
  • stima della distanza delle persone rilevate dal robot: 98%
  • rilevamento della presenza di persone in zone a bassa visibilità: 98,8%
Numeri che testimoniano l’affidabilità del sistema anche in condizioni operative complesse e in ambienti scarsamente strutturati, come quelli ferroviari. Dati, modelli e risultati: un sistema intelligente basato su IA

COSMO: il cervello della sicurezza in movimento

Il modulo COSMO (COllision Sensing and MOnitoring) è il cuore tecnologico dell’intero progetto. COSMO combina un sensore LiDAR a scansione 3D con una telecamera RGB, per garantire una ridondanza funzionale: anche in caso di guasto o malfunzionamento di uno dei due componenti, il sistema è in grado di operare in sicurezza. Questa architettura a doppio canale migliora l’affidabilità complessiva del robot e abilita una gestione proattiva del rischio: non ci si limita alla semplice rilevazione di ostacoli, ma si valuta attivamente la pericolosità della situazione in base al comportamento e alla posizione dell’operatore umano.

Un ecosistema di innovazione industriale 4.0

Il progetto si inserisce nel più ampio percorso di digitalizzazione della manutenzione ferroviaria, facendo leva su tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0:
  • robotica collaborativa per la coesistenza sicura uomo-macchina;
  • visione artificiale e machine learning per il riconoscimento ambientale;
  • controllo remoto e automazione per l’autonomia operativa;
  • manutenzione predittiva per una gestione proattiva del materiale rotabile.
Il tutto è reso possibile grazie all’esperienza di Next Generation Robotics nello sviluppo di soluzioni robotiche per ambienti complessi, con competenze che spaziano dalla meccanica al software embedded, dalla progettazione all’analisi dati. COSMO: il cervello della sicurezza in movimento

Verso una manutenzione ferroviaria più sicura e intelligente

L’integrazione del sistema COSMO rappresenta un salto qualitativo per la piattaforma ARGO e per la sua applicazione nel settore ferroviario. Significa avere un robot che vede, comprende e reagisce, migliorando la qualità delle ispezioni, riducendo i costi e soprattutto tutelando la salute dei lavoratori. Il percorso non si ferma qui. NGR continuerà a sviluppare, testare e adattare queste tecnologie per nuove piattaforme e scenari, con l’obiettivo di estendere i benefici del sistema COSMO a tutte le piattaforme collaborative sviluppate.
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Dalla ricerca all’impresa: la Science Driven Innovation di ARTES 4.0 arriva a Palermo
Dalla ricerca all’impresa: la Science Driven Innovation di ARTES 4.0 arriva a Palermo
Tra le arcate gotiche di Palazzo Steri, uno dei cuori simbolici e culturali di Palermo, l’inaugurazione della sede siciliana di ARTES 4.0 ha unito storia e tecnologia in un unico racconto.  L’iniziativa è il punto di arrivo di un percorso avviato con la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra ARTES 4.0 e l’Università degli Studi di Palermo, che sancisce l’ingresso dell’ateneo come Socio Ordinario e l’insediamento del Centro all’interno del Campus universitario di Viale della Scienza, a stretto contatto con il nuovo centro per il trasferimento tecnologico. Al centro della giornata, la volontà di definire una strategia condivisa per rafforzare il trasferimento tecnologico nel Mezzogiorno e favorire l’accesso delle imprese locali a competenze avanzate, infrastrutture di test e percorsi di innovazione applicata. La nuova sede nasce infatti per rispondere a una doppia sfida: rendere la ricerca scientifica accessibile e utile al sistema produttivo e, allo stesso tempo creare contesti attrattivi per i giovani talenti con occasioni concrete di crescita all’interno di un ecosistema che integra università, imprese e centri di ricerca. Il programma della giornata ha seguito una struttura chiara e orientata al contenuto: una sessione plenaria con interventi istituzionali e visioni programmatiche ha fatto da cornice alla tavola tematica dedicata alla “Science Driven Innovation”, il modello operativo su cui si fonda l’azione di ARTES. Un approccio che mette al centro la qualità della ricerca scientifica come leva per l’innovazione industriale, e che punta a generare impatto attraverso strumenti come bandi pubblici, dimostratori tecnologici, piattaforme di co-sviluppo e servizi test before invest. In questo quadro, la sede di Palermo è un nodo connesso alla rete nazionale e internazionale del Centro di Competenza, ma radicato nel contesto locale: un punto d’incontro tra scienza e impresa per attivare soluzioni specifiche per il territorio e al tempo stesso contribuire a modelli replicabili su scala più ampia. ARTES 4.0 a Palermo

L’apertura: istituzioni, università e Centri di Competenza insieme per il Sud

A guidare la giornata è stata Enza Spadoni, responsabile Sicilia ARTES 4.0, che ha accompagnato i relatori nella costruzione di un dialogo a più voci, focalizzato sul rapporto tra ricerca e applicazione industriale. Ha posto l’accento sull’obiettivo di trasformare le competenze scientifiche in nuova imprenditorialità attraverso un’azione congiunta con l’Università degli Studi di Palermo: «Con il supporto dell’ateneo vogliamo creare le condizioni per far nascere nuove imprese innovative, capaci di crescere all’interno di un ecosistema che unisce ricerca, tecnologia e mercato». Un’idea di trasferimento tecnologico che non si limita alla diffusione di risultati, ma punta alla generazione di nuove iniziative imprenditoriali, sostenute da infrastrutture abilitanti, percorsi di alta formazione e accesso a finanziamenti competitivi. A prendere la parola è stato il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri, che ha inquadrato l’accordo con ARTES 4.0 come una scelta strategica in grado di modificare in profondità il modo in cui l’ateneo interagisce con il territorio. Il Rettore ha richiamato l’esperienza della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa come fonte di ispirazione per la costruzione di un modello innovativo fondato su interazione, interdisciplinarità e impatto. Secondo Midiri, l’università non può limitarsi alla produzione di conoscenza teorica: deve farsi motore di sviluppo economico e sociale e affrontare le fragilità del contesto. Tra queste c’è la fuga dei giovani talenti. Per contrastarla, l’Ateneo punta su una strategia ad ampio raggio, che mette al centro progetti avanzati in ambiti ad alta intensità tecnologica – dall’intelligenza artificiale alla robotica, dalla medicina di precisione alla sostenibilità ambientale – e che si articola anche attraverso nuove infrastrutture scientifiche e formative. In quest’ottica si inseriscono due iniziative: da un lato, la futura Facoltà di Medicina Veterinaria, dall’altro il Gateway della Biodiversità, un polo multidisciplinare dedicato al trasferimento tecnologico per la tutela e la valorizzazione degli ecosistemi. Enzo Bivona, Delegato al Trasferimento Tecnologico per l’ateneo, ha presentato il programma BRIGHT, finalizzato alla formazione di dottorandi e alla nascita di nuove imprese deep-tech, in collaborazione con ARTES 4.0. BRIGHT è pensato come un ponte operativo tra ricerca e mercato: i progetti più promettenti non si fermano alla fase teorica, ma vengono accompagnati in un percorso che comprende mentoring, validazione scientifica, interazione con gli stakeholder industriali e, in prospettiva, l’accesso a forme di finanziamento competitivo. Il docente ha invitato il mondo imprenditoriale locale a cogliere le opportunità offerte dalla cooperazione con l’università per valorizzare la ricerca applicata e costruire soluzioni su misura per le esigenze reali delle aziende. Collegato da remoto, Raffaele Spallone, Dirigente della Divisione Digitalizzazione delle Imprese, Innovazione e Analisi dei Settori Produttivi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha offerto una lettura sistemica del significato dell’inaugurazione. L’apertura della sede ARTES 4.0 a Palermo, ha spiegato, si inserisce nel perimetro dell’Investimento 2.3 del PNRR, dedicato al rafforzamento e alla razionalizzazione delle infrastrutture per il trasferimento tecnologico in Italia. Nel suo intervento ha sottolineato la necessità di costruire un sistema più equilibrato e capillare per superare le asimmetrie territoriali e settoriali che ancora oggi ostacolano la diffusione delle tecnologie avanzate nei contesti produttivi più fragili o meno strutturati. Con un’attenzione al ruolo del Mezzogiorno, Spallone ha ribadito che il Sud non è un’appendice del sistema produttivo italiano, ma deve diventare una delle sue direttrici principali, anche oltre l’orizzonte temporale del PNRR. ARTES 4.0 a Palermo

Le voci del Centro di Competenza: ARTES 4.0 come ponte tra sapere scientifico e sistema produttivo

Il presidente di ARTES 4.0, Antonio Frisoli, ha ricordato come il Centro di Competenza nasca dalla necessità di rendere strutturale il collegamento tra ricerca e industria, ispirandosi a modelli internazionali di successo e sviluppando una rete nazionale che affianchi le imprese - in particolare le PMI - nel processo di innovazione. Ha rilanciato la metafora del “ponte tra sapere e saper fare”, sottolineando come oggi sia indispensabile declinare l’eccellenza accademica in soluzioni concrete per il mercato. La direttrice esecutiva di ARTES 4.0 Francesca Tonini ha definito la sede di Palermo come un presidio permanente di innovazione orientata all’impatto. Ha illustrato alcune delle iniziative già attivate in Sicilia, come l’Hospitality Academy e il laboratorio di economia circolare in collaborazione con le municipalizzate italiane. Ha inoltre ricordato il ruolo attivo di ARTES 4.0 nella partecipazione a bandi pubblici e privati e la volontà di posizionare la sede siciliana come snodo strategico per la transizione digitale e sostenibile dell’intero Mezzogiorno. Il professore Paolo Dario, Direttore Scientifico di ARTES 4.0 e Professore Emerito della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha approfondito i presupposti teorici e operativi del modello di Science Driven Innovation, illustrando come il Centro di Competenza si configuri come una “infrastruttura scientifica e industriale” capace di attivare filiere di valore in ambiti chiave: robotica collaborativa, intelligenza artificiale, tecnologie per la salute, turismo, beni culturali, agricoltura e sostenibilità ambientale. Ha presentato i risultati conseguiti finora: 150 soci, 13 dipartimenti universitari di eccellenza, 5 bandi pubblicati, oltre 30 milioni di euro di progetti attivati. Ha quindi ricordato il servizio Test Before Invest, attraverso cui ARTES rende disponibili piattaforme tecnologiche per la sperimentazione anticipata di soluzioni innovative da parte delle imprese. ARTES 4.0 a Palermo

Il dialogo tra pubblico e privato: investimenti, sicurezza, finanza per l’innovazione

Tra gli ospiti del mondo imprenditoriale, Antonio Lionetto di STMicroelectronics ha raccontato l’esperienza dell’azienda a Catania, dove è in corso un investimento da oltre 5 miliardi di euro per la creazione di un campus produttivo integrato. Lionetto ha illustrato il ruolo di STMicroelectronics come abilitatrice dell’innovazione e ha espresso piena fiducia nella collaborazione con i competence center per promuovere la diffusione delle tecnologie nei contesti produttivi locali. Edoardo Gambacciani, Direttore Ricerca Centrale di INAIL, ha messo in luce l’impegno dell’Istituto nel promuovere la sicurezza sul lavoro come ambito strategico di innovazione. Ha illustrato il bando da 2 milioni di euro cofinanziato con ARTES 4.0 che è un esempio virtuoso di cooperazione tra enti pubblici e imprese per accelerare l’adozione di soluzioni avanzate, con particolare attenzione a etica, sostenibilità e intelligenza artificiale. Sebastiano Sartorio, Direttore Area Imprese Sicilia Intesa Sanpaolo, ha delineato il ruolo della banca nei Digital Innovation Hub, presentando strumenti finanziari e consulenziali a supporto di PMI, startup e Pubbliche Amministrazioni. Tra le iniziative ricordate ci sono le linee di credito Nova+ per la ricerca e sviluppo, i finanziamenti S-Loan legati a KPI ESG, il programma Up2Stars per le imprese emergenti ad alto contenuto tecnologico. ARTES 4.0 a Palermo

Il focus: le dimostrazioni applicative della Science Driven Innovation a Palermo

Il tavolo tematico moderato da Enza Spadoni ha approfondito il tema della “Science Driven Innovation”, con l’intervento di alcuni tra i principali partner scientifici del nuovo macronodo palermitano di ARTES 4.0. Andrea Pace, Prorettore alla Ricerca dell’Università degli Studi di Palermo, ha sottolineato il valore dell’innovazione come processo che parte dalla ricerca di base e genera trasformazione sociale, economica e culturale. Ha sostenuto la necessità di una governance condivisa tra università e imprese per superare le tradizionali barriere alla collaborazione. Ignazio Infantino, Responsabile Macronodo CNR di ARTES 4.0, ha mostrato le linee dimostrative allestite presso i laboratori di Palermo, che comprendono robot collaborativi, visione artificiale, intelligenza artificiale e simulazione digitale. Sugli scudi i casi applicativi legati all’assemblaggio robotico assistito e all’uso di gemelli digitali per la prototipazione. Adriano Fagiolini, Referente per l’Università degli Studi di Palermo della sede ARTES 4.0, ha illustrato le tre principali linee di sviluppo già operative: robotica subacquea per la mappatura della biodiversità marina, robotica collaborativa per l’agricoltura di precisione e piattaforme umanoidi per l’interazione sicura in contesti industriali e di servizio. Si tratta di soluzioni progettate in risposta a esigenze concrete espresse dal territorio siciliano, con l’obiettivo di consolidare un modello scalabile e replicabile. ARTES 4.0 a Palermo

Un investimento strutturale nella cultura dell’innovazione

La giornata si è conclusa con un ampio consenso sull’importanza di rafforzare il presidio dell’innovazione nel Sud Italia attraverso strutture permanenti, alleanze strategiche e investimenti mirati. La sede di ARTES 4.0 a Palermo è l’espressione di un impegno condiviso: mettere la scienza al servizio della società, accompagnare la trasformazione del sistema produttivo, promuovere l’inclusione delle nuove generazioni nel processo di costruzione del futuro. In questo quadro Palermo si candida a diventare uno degli snodi più rilevanti della rete nazionale dei competence center, con una chiara vocazione mediterranea ed euro-mediterranea, pronta a cogliere le sfide dell’innovazione con concretezza e visione. ARTES 4.0 a Palermo
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OmniaK, l’innovazione digitale di KIWIBIT che mette la sicurezza al centro dell’industria
OmniaK, l’innovazione digitale di KIWIBIT che mette la sicurezza al centro dell’industria
Nei contesti industriali qualsiasi attività sul campo comporta rischi e rappresenta una responsabilità. In KIWIBIT sviluppano soluzioni in digitale per ottimizzare l’efficienza dei processi e garantire allo stesso tempo l’incolumità degli operatori. Grazie all’applicazione di tecnologie all’avanguardia KIWIBIT migliora la gestione operativa per rendere più sicuri gli ambienti di lavoro. Come? Con OmniaK che è il sistema intelligente per gestire in modo integrato manutenzioni, ispezioni, verifiche e interventi tecnici. Nel 2023 KIWIBIT ha vinto il Bando BIT di INAIL e ARTES 4.0 con il progetto K4asset & Safety che ha resto OmniaK una piattaforma web avanzata per la manutenzione predittiva degli impianti. Questo è stato possibile grazie all’integrazione di sensori IoT, realtà virtuale e intelligenza artificiale. Strategica in questo contesto è stata la collaborazione con i partner Daxo Group, Zeryinth e R&D. Con K4asset & Safety è possibile controllare gli impianti, pianificare le attività e assicurare la tracciabilità delle verifiche. In questo modo tutti gli interventi sono supportati da dati e ogni manutenzione si trasforma in prevenzione. Con OmniaK e K4asset & Safety ogni attività sul campo diventa più sicura ed efficiente perché per KIWIBIT innovare significa proteggere chi lavora.
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ARTES4WOMEN: un anno di lavoro per l’innovazione inclusiva
ARTES4WOMEN: un anno di lavoro per l’innovazione inclusiva
Un anno fa nasceva ARTES4WOMEN, il gruppo di lavoro del Centro di Competenza ARTES 4.0 nato per promuovere la parità di genere nei contesti della ricerca applicata, dell’impresa e dell’innovazione tecnologica. Dodici mesi di confronto, iniziative, contenuti e riflessioni che oggi sono la base di un impegno strutturale e condiviso, reso possibile grazie alla partecipazione attiva di socie e soci del nostro network.

Educazione, consapevolezza e partecipazione: le tappe

Dall’avvio del progetto, il gruppo ha lavorato su tre dimensioni: formazione, empowerment e ascolto attivo. A luglio 2024, ARTES4WOMEN ha partecipato al workshop “STEM: le ragazze si mettono in gioco” organizzato dalla Scuola Superiore Sant’Anna, contribuendo a stimolare nuove vocazioni scientifiche tra le giovani studentesse. A settembre, grazie al contributo di Daxo Group, è stato attivato un corso interamente dedicato all’intelligenza artificiale inclusiva, per riflettere su bias, linguaggi e approcci nel design tecnologico. Nei mesi successivi, il gruppo ha preso parte a InnovateHer, summit globale sulle tecnologie emergenti e la leadership femminile, e ha collaborato all’organizzazione di webinar tematici come “Sostenibilità e uguaglianza di genere” (dicembre 2024) e “Innovazione al femminile: accelera la tua startup con Cagliari DLAB”. Spazi di confronto e condivisione che hanno consolidato una comunità attiva e consapevole, aperta a nuove alleanze.

L’Osservatorio ARTES4WOMEN: numeri e visioni

Un momento centrale del percorso è stato il lancio dell’Osservatorio ARTES4WOMEN, a novembre 2024. Uno strumento nato per monitorare la presenza femminile nei diversi ambiti del nostro ecosistema - accademico, imprenditoriale, tecnologico - e per individuare in modo rigoroso i gap ancora da colmare, ma anche i potenziali da valorizzare. Il questionario, compilato da 637 persone appartenenti alla rete di ARTES 4.0, rappresenta un primo passo concreto verso la definizione di un programma integrato di supporto alla crescita professionale delle donne nei processi di trasformazione digitale. Le risposte raccolte permetteranno di orientare nuove azioni di formazione, consulenza e supporto all’imprenditorialità femminile, ma anche di offrire al decisore pubblico dati e raccomandazioni a livello nazionale per favorire una maggiore equità e produttività nel mondo dell’innovazione.

Nuove generazioni, nuove narrazioni

Nel 2025, ARTES4WOMEN ha continuato ad ampliare il proprio raggio d’azione. A febbraio, il convegno “Come generare valore con la parità di genere” ha messo al centro il tema dell’equità come leva di sviluppo, con testimonianze aziendali e scientifiche di grande rilievo. A maggio, la partecipazione a EmpowerHer ha rafforzato il legame con le esperienze territoriali. A giugno, l’impegno si è esteso a iniziative rivolte alle nuove generazioni, come il coinvolgimento nel progetto internazionale F1 in Schools. Il 1° luglio, ARTES4WOMEN ha partecipato a SHEITALIA, evento organizzato da Hitachi Rail per riflettere sul ruolo delle donne nei settori strategici dell’industria e delle tecnologie.
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Case intelligenti, robot e medicina su misura: il futuro della Toscana 2050 è già scritto
Case intelligenti, robot e medicina su misura: il futuro della Toscana 2050 è già scritto
Vetture a guida autonoma che collegano autonomamente le diverse parti della Toscana senza traffico né inquinamento. Case intelligenti che assistono le persone e monitorano la salute in tempo reale. Medicine personalizzate, costruite sul DNA di ciascuno, in grado di anticipare la malattia. Una rete idrica che previene la siccità prima che colpisca. In una società che cambia a velocità esponenziale e che vive una “rivoluzione industriale permanente”, questo è il mondo “possibile” che tra 25 anni potrebbe rappresentare la normalità. E la Toscana, in questo scenario in continuo mutamento, “ha tutte le carte in regola per diventare la Silicon Valley del benessere, un luogo dove innovazione tecnologica, salute, qualità della vita e sostenibilità si incontrano per generare un nuovo modello di sviluppo”. Un ecosistema all’avanguardia “in grado sia di attrarre competenze, investimenti e talenti da tutto il mondo, sia di rappresentare quel luogo del buon vivere da scegliere nella seconda parte della vita di ciascuno di noi perché capace, sempre di più, di mettere al centro la persona e i suoi bisogni”. Con queste parole, e queste suggestioni, il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo ha presentato a Firenze, nell’evento che si è svolto al Teatro della Compagnia, il rapporto conclusivo del progetto Toscana 2050, l’iniziativa pionieristica a livello italiano che, dopo essere stata selezionata anche dal Dubai Future Forum come una tra le best practice a livello mondiale proprio in tema di futuro, punta ad essere replicata sia a livello nazionale sia a livello europeo. Una visione a lungo termine, costruita insieme a cittadini, esperti, imprese, università e giovani, per immaginare e progettare una Toscana capace di rispondere alle grandi sfide globali – ambientali, sociali, tecnologiche – con soluzioni innovative e inclusive. Co-coordinatore del Comitato scientifico è il Professore Paolo Dario, Direttore Scientifico del Centro di Competenza ARTES 4.0 e Professore Emerito della Scuola Superiore Sant'Anna. Toscana 2050 Sul palco, nel corso della mattinata, si sono alternati numerosi interventi. Dopo l’apertura dei lavori da parte di Antonella Mansi, coordinatrice insieme al professor Paolo Dario del comitato scientifico di 15 esperti coinvolti nel progetto, e l’intervento del presidente Mazzeo, i lavori si sono articolati in tre differenti panel. Il primo panel, introdotto da Pio Parma di TEHA Group, è stato dedicato a “La società della longevità: lavoro, costi, opportunità e nuovi paradigmi di welfare” e ha visto protagonisti Emanuele Capobianco (Director of Global Health Security, GAVI – the Vaccine Alliance) e Alessandro Rosina (Ordinario di Demografia e Statistica sociale, Università Cattolica di Milano). Il secondo panel, dedicato al tema “Disegnare e costruire una Toscana sostenibile” è invece stato introdotto dal professor Enrico Giovannini (Direttore Scientifico e Fondatore ASviS) che ha illustrato le linee principali del rapporto realizzato proprio da ASviS ed ha poi contato sui contributi di Donatella Cinelli Colombini (imprenditrice del vino, delegata delle donne del vino della Toscana e membro del Comitato Scientifico) e, in collegamento, di Stefano Boeri (architetto e urbanista), Maurizio Martina (Deputy directo General della FAO) e Massimo Mercati (Presidente e AD di Aboca). Il terzo panel, infine, è stato centrato sul tema “Intelligenza artificiale, educazione e PMI: il futuro è adesso” e, sempre introdotto da Pio Parma, ha visto i contributi del coordinatore del Comitato scientifico Paolo Dario, di Alessandro Aresu (Scrittore e consigliere scientifico di Limes), Ilaria Cinelli (PhD FAsMA, space expert and explorer) e Micaela Le Divelec Lemmi (Start up angel investor e advisory board). A chiudere, infine, l’intervento di Cristina Pozzi (esperta di futuri, AI ed educazione) che, insieme al presidente Mazzeo, ha presentato e commentato la prima pagina di un giornale… uscito nel 2050. Toscana-2050_Pagina-di-giornale-del-futuro
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Dal laboratorio al mondo: il viaggio di Prensilia tra robotica, protesica e automazione nel 2025
Dal laboratorio al mondo: il viaggio di Prensilia tra robotica, protesica e automazione nel 2025
Dall’inizio del 2025, Prensilia ha partecipato a numerosi eventi, fiere e conferenze di rilievo in Italia e all’estero. Importanti occasioni di confronto, condivisione e valorizzazione delle tecnologie sviluppate dall’azienda, che trovano applicazione nei settori della protesica, dell’automazione industriale e della ricerca avanzata.                 L’anno si è aperto con la partecipazione all’inaugurazione della Casa del Made in Italy a Firenze, dove Prensilia, ospite dello stand del Centro di Competenza ARTES 4.0, ha contribuito a rappresentare l’innovazione tecnologica italiana in un contesto istituzionale volto a promuovere le eccellenze nazionali alla presenza del sottosegretario del MIMIT. Le fiere MECSPE e IPACK-IMA, tra i principali appuntamenti del panorama industriale italiano, hanno offerto l’opportunità di far conoscere in modo interattivo le funzionalità di Mia Hand Industrial. Installata su un braccio collaborativo, ha servito caffè a centinaia di visitatori, offrendo una dimostrazione concreta e accessibile delle sue funzionalità applicate al mondo dell’automazione. Prensilia braccio robotico caffèPrensilia mani robotiche                 Parallelamente, Prensilia ha rafforzato la propria presenza a livello internazionale. A maggio, ha partecipato a ICRA 2025 (International Conference on Robotics and Automation) ad Atlanta e allo Humanoids Summit di Londra, due tra i principali contesti di discussione scientifica e tecnologica per il mondo della robotica e della robotica umanoide. In queste occasioni, Prensilia ha esposto Mia Hand Industrial, il gripper antropomorfo studiato da Prensilia per l’automazione industriale e la robotica umanoide, e IH2 Azzurra, uno strumento di riferimento per la ricerca e lo sviluppo in diversi ambiti. A giugno, al 20° Congresso Mondiale della International Society for Prosthetics and Orthotics (ISPO) a Stoccolma, evento di riferimento per il settore protesico e delle ortesi, Prensilia ha mostrato ad esperti e operatori del settore Mia Hand Prosthesis, protesi antropomorfa certificata come dispositivo medico nel 2024. Prensilia a ISPO                 L’ultima tappa di questo percorso è stata AUTOMATICA 2025 a Monaco di Baviera, una delle fiere più rilevanti in Europa per l’automazione e la robotica industriale. Anche in questo contesto, Prensilia ha avuto l’opportunità di illustrare le potenzialità delle proprie tecnologie in ambienti produttivi dinamici e collaborativi a decine di migliaia di persone.                 Questi eventi non solo hanno rappresentato occasioni per mostrare le proprie soluzioni in scenari reali, ma hanno anche suscitato interesse e confronto con esperti e professionisti dei diversi settori, consolidando relazioni e collaborazioni intorno alle tecnologie sviluppate da Prensilia. Eventi che hanno suscitato interesse e stimolato il confronto con esperti e professionisti di diversi settori, rappresentando un momento prezioso per consolidare relazioni con partner internazionali, ricercatori e imprese che condividono la visione di una robotica integrata, funzionale e orientata al miglioramento della qualità della vita e dei processi industriali. Questi momenti sono fondamentali per Prensilia nel continuare a sviluppare soluzioni vicine ai bisogni dell’industria e della ricerca e a rafforzare la propria rete di collaborazioni a livello globale. Prensilia ICRA 2025 humanoids summitprensilia a humanoids summit
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Mini bolidi, grandi idee: a Maranello l’innovazione dei giovani incontra il sostegno di ARTES 4.0
Mini bolidi, grandi idee: a Maranello l’innovazione dei giovani incontra il sostegno di ARTES 4.0

Sono partiti in 456 da tutta Italia. Dopo una lunga selezione, solo in 60 - suddivisi in 10 squadre - hanno avuto accesso alla finale nazionale di F1 in Schools negli spazi della Logistica di Scuderia Ferrari a Maranello. Una sfida ad alta velocità, ma anche ad alto contenuto formativo e tecnologico che ha coinvolto studentesse e studenti tra i 13 e i 19 anni nella progettazione, costruzione e messa in pista di una mini Formula 1 ad aria compressa.

Per questa edizione, ARTES 4.0 si è impegnata a favore dei giovani talenti, assegnando tre premi per valorizzare l’eccellenza nelle discipline STEM, con un’attenzione a innovazione, sostenibilità e trasferimento tecnologico.

Tra ingegneria e passione, i team protagonisti a Maranello

Le squadre finaliste hanno curato ogni aspetto del progetto: dall’identità visiva al piano di comunicazione, dallo sviluppo del business plan fino alla realizzazione della mini vettura con un livello di precisione ingegneristica sorprendente. Il podio ha visto trionfare PROIOXIS (ITIS De Pretto Schio – Vicenza), seguiti da SILVERACE (Liceo Silvestri Portici – Napoli) e REDSHIFT (Liceo Majorana – Torino), team che si sono distinti non solo in gara, ma anche nella qualità tecnica e strategica dei loro portfoli.

In totale sono stati assegnati nove premi: dal design all’impresa, dalla sostenibilità alla velocità pura, in un mix equilibrato di creatività, rigore progettuale e spirito competitivo.

  • 1° Classificato – PROIOXIS – Itis De Pretto Schio (Vicenza)
  • 2° Classificato – SILVERACE – Liceo Silvestri Portici (Napoli)
  • 3° Classificato – REDSHIFT – Liceo Majorana (Torino)
  • BEST PROJECT MANAGEMENT PORTFOLIO – SILVERACE – Liceo Silvestri Portici (Napoli)
  • BEST DESIGN&ENGINEERING PORTFOLIO – PROIOXIS – Itis De Pretto Schio (Vicenza) BEST ENTERPRISE PORTFOLIO – PROIOXIS – Itis De Pretto Schio (Vicenza)
  • FASTEST CAR – REDSHIFT – Liceo Majorana (Torino)
  • BEST SUSTAINABILITY PROJECT – SAMEC RACING TEAM – Istituto Tecnico E.Breda (Milano)
  • CIRCULAR EXCELLENCE & BEST RECYCLABILITY MINDSET AWARD – AVBO CORSE – Aldini Valeriani (Bologna)
F1 in Schools 2025

I premi ARTES 4.0: esperienza, visione e ricerca applicata

ARTES 4.0 ha sostenuto l’iniziativa con tre riconoscimenti ad alto contenuto formativo, nati dalla sinergia tra il Centro e i suoi soci per aprire le porte del mondo della ricerca avanzata e dell’innovazione industriale ai protagonisti di domani.

Il premio per il miglior progetto innovativo e sostenibile è una settimana di stage presso l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, centro di eccellenza internazionale, dove i vincitori toccheranno con mano la frontiera della robotica applicata e delle tecnologie al servizio dell’uomo.

Il team che si è aggiudicato la prova di accelerazione ha accesso a una settimana di attività presso l’Università di Firenze lavorando con il Firenze Race Team e i ricercatori del laboratorio LINEA, attivo nello sviluppo di motori a idrogeno e tecnologie automotive sostenibili.

Infine, Hitachi Rail ha assegnato il premio Circular Excellence & Best Recyclability Mindset Award che consentirà ai vincitori di visitare la sede di Pistoia, incontrando esperti e ingegneri impegnati nell’evoluzione della mobilità sostenibile e della progettazione ferroviaria di nuova generazione.

Francesca Tonini e Stefano Dondi

               

 

Una sfida che va oltre la gara

Per ARTES 4.0, l’investimento nei giovani rappresenta una leva per costruire una cultura dell’innovazione diffusa e consapevole. Come ha dichiarato Francesca Tonini, Direttrice Esecutiva del Centro di Competenza: "Con F1 in Schools premiamo il coraggio di chi sperimenta, l’intelligenza di chi innova e la determinazione di chi crede nel miglioramento continuo. Vogliamo accompagnare questi ragazzi in un percorso di passione e di talento. Il futuro dell’innovazione passa anche da qui: da una mini Formula 1, dalla voglia di mettersi alla prova e dalle capacità delle nuove generazioni".

Francesca Tonini F1 in Schools

Oltre alla competizione tecnica ARTES 4.0 ha voluto sottolineare il valore umano e formativo dell’esperienza, offrendo ai partecipanti l’opportunità di confrontarsi con i grandi temi della transizione ecologica, della responsabilità sociale e della collaborazione interdisciplinare. Le premialità assegnate non sono state soltanto riconoscimenti simbolici, ma esperienze trasformative pensate per stimolare curiosità, consapevolezza e spirito critico, elementi indispensabili per affrontare le sfide della quarta e quinta rivoluzione industriale.

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