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Dal giovane plurilaureato alla scienziata: i 15 volti che disegneranno “Toscana 2050”

Dal giovane plurilaureato alla scienziata: i 15 volti che disegneranno “Toscana 2050”

Paolo Dario, Direttore Scientifico di ARTES 4.0, è stato nominato membro del CTS di TOSCANA 2050, un progetto del Consiglio Regionale della Regione Toscana, presieduto da Antonio Mazzeo, approvato all’unanimità dall’Ufficio di Presidenza in quanto iniziativa volta a stimolare il più ampio dibattito e una generale riflessione sulla configurazione dell’immagine della Toscana del futuro sotto il profilo economico, sociale e culturale.

ANSA) - FIRENZE, 20 MAG - Immaginare la Toscana del 2050, pensare insieme ai bisogni delle nuove generazioni alla quale dovremo consegnarla, attrezzare una bussola che l'Assemblea legislativa potrà mettere a disposizione della Giunta regionale per far crescere la Toscana del futuro. Questo il compito, spiega una nota, che si è dato il comitato scientifico di 'Toscana 2050', riunitosi il 18 maggio per la prima volta in presenza a palazzo del Pegaso e in videocall. Il comitato sarà un think tank che definirà il percorso e potrà aprire vari tavoli tematici di approfondimenti. Quindici teste che con la regia del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo lavoreranno per contribuire a progettare la Toscana dei prossimi 30 anni.

Ne fanno parte Fabio Beltram, Marco Casamonti, Stefano Casini Benvenuti, Donatella Cinelli Colombini, Paolo Dario, Giulio Deangeli, Donatella Della Porta, Francesco Macchia, Antonella Mansi, Patrizia Marti, Franca Melfi, Paolo Posarelli, Luigi Salvadori, Eike Schmidt, Vincenzo Vespri. "Vorrei ringraziarli tutti - spiega Mazzeo - per la disponibilità che hanno dimostrato, per il loro prezioso tempo e per la loro competenza che metteranno a disposizione di tutti". Il progetto è stato lanciato dallo stesso presidente del Consiglio regionale sin all'inizio del suo mandato. 'Toscana 2050' è stato poi approvato all'unanimità dall'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e inserito nella revisione della legge regionale 46 del 2015, che al nuovo art.8 bis dispone: "Il Consiglio regionale promuove, con il coinvolgimento di soggetti privati, delle istituzioni scolastiche, degli enti locali, degli enti regionali e degli enti del terzo settore, lo svolgimento di iniziative di studio e di eventi volti a stimolare il più ampio dibattito e una generale riflessione sulla configurazione dell'immagine della Toscana del futuro sotto il profilo economico, sociale e culturale". Accanto alla centralità del comitato scientifico, pensato come luogo primario di elaborazione dei contenuti di 'Toscana 2050', si prevede di attivare strutture e iniziative di supporto al progetto: una ricerca di Irpet - 'Toscana 2050' -, già commissionata dall'Ufficio di presidenza all'Istituto per la programmazione economica della regione; borse di studio e assegni di ricerca con le Università toscane per il coordinamento del progetto e lavoro di supporto al Comitato scientifico. (ANSA).

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Jiminy, un grillo parlante per la democratizzazione dell’intelligenza artificiale nel settore del servizio clienti
Jiminy, un grillo parlante per la democratizzazione dell’intelligenza artificiale nel settore del servizio clienti
di Annapia Rinaldi, AI Specialist - Cubit / NetResults   Il progetto Jiminy (nome ispirato dal “Grillo Parlante” del film Disney tratto dalla favola di Pinocchio) vuole rappresentare un passo in avanti verso la democratizzazione dell'intelligenza artificiale nell’ambito dell’assistenza verso i clienti, ponendosi come obiettivo quello di offrire alle piccole e medie imprese (PMI) uno strumento potente e accessibile. Il mercato dell'IA cresce in maniera impetuosa: nel 2023, in Italia, ha raggiunto un valore di 760 milioni di euro, segnando un +52% rispetto l’anno precedente. Tuttavia, nonostante i significativi vantaggi che le PMI potrebbero trarre dallo sfruttamento delle potenzialità delle nuove tecnologie di Artificial Intelligence, queste restano notevolmente indietro rispetto i competitor più grandi. Infatti, mentre il 61% delle grandi imprese ha già avviato almeno un progetto di Intelligenza Artificiale, solo il 18% delle PMI ne fa uso: un divario che, senza l'adozione di soluzioni mirate, rischia di ampliarsi ulteriormente. Jiminy nasce proprio per colmare questo gap, offrendo alle PMI un sistema accessibile, di facile implementazione e in grado di automatizzare i processi di customer care in tempo reale, senza necessità di impiego di risorse tecniche interne.

Kalliope Jiminy: real-time customer suggestions and support

Con Jiminy, si vuole sviluppare e sperimentare una nuova generazione di sistemi di comunicazione aziendale semantici in grado di erogare servizi EVA (Enterprise Virtual Assistant) alimentati dalle conoscenze estratte dalle comunicazioni telefoniche che quotidianamente avvengono in azienda, senza bisogno di un training esplicito. L’addestramento avverrebbe in contemporanea con le normali attività produttive, non onerando il personale di ulteriori compiti e sfruttando la mole di dati già circolanti durante le telefonate fra Cliente e Azienda e fra operatori. Kalliope Jiminy: real-time customer L’innovatività del progetto risiede proprio nella capacità di questo EVA di creare autonomamente la propria Knowledge Base, bypassando la necessità degli enterprise virtual assistant attualmente sul mercato di dover disporre di una grande base di conoscenza e di risorse che ne effettuino l’addestramento manuale specifico per poter funzionare. La funzione aziendale target di Jiminy è quella del “Customer Care” (CC). Tale funzione è stata scelta perché trasversale alla quasi totalità delle aziende e, solitamente, caratterizzata da grossi problemi di scalabilità dovuti al grande stress che il personale, sottoposto a forti pressioni tipiche del settore, vive. Oltre che un EVA in grado di supportare gli operatori CC durante le normali attività lavorative, con Jiminy ci si prefigge di realizzare un copilota in grado di facilitare anche la formazione di nuove risorse poichè potrà generare automaticamente telefonate di training, simulando conversazioni basate su interazioni passate, con cui i nuovi operatori potranno sperimentare e imparare a gestire situazioni versomili in un contesto di comfort e sicurezza. Il funzionamento di Jiminy si può riassumere come segue: quando un cliente chiama, viene accolto da un voicebot che effettua un primo triage del problema; le informazioni raccolte vengono utilizzate per creare automaticamente un ticket, che viene poi verificato da un operatore umano. Durante la chiamata, Jiminy ascolta e analizza la conversazione, fornendo suggerimenti in tempo reale all'operatore basandosi sulla sua conoscenza accumulata. In un secondo momento, questa stessa conoscenza viene riutilizzata per creare degli scenari simulati con cui i neo assunti possono “allenarsi”. Il funzionamento di Jiminy si articola in diversi passaggi:
  1. Ricezione delle chiamate: Un voicebot accoglie il cliente, raccoglie il codice cliente ed esegue una prima classificazione del problema. La chiamata viene instradata ad un operatore.
  2. Creazione database di conoscenza: l’EVA “ascolta” lo scambio fra cliente e operatore e viene creato un db (secondo norme GDPR), con le suddette registrazioni;
  3. Apertura del ticket: Le informazioni estrapolate dall’interazione telefonica vengono rielaborate e utilizzate per generare automaticamente un ticket, che viene poi verificato da un operatore.
  4. Assistenza in tempo reale: Durante la chiamata, Jiminy suggerisce soluzioni all’operatore in tempo reale, tramite interfaccia conversazionale, utilizzando la conoscenza accumulata dalle precedenti interazioni.
  5. Apprendimento continuo: Ogni chiamata viene registrata e analizzata semanticamente, contribuendo all’arricchimento della base di conoscenza.
  6. Formazione del personale: riutilizzo del knowhow aziendale per generare simulazioni di chiamate basate su casi reali, permettendo ai nuovi operatori di esercitarsi in un ambiente sicuro e controllato.
Funzionamento di Jiminy
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Manutenzione Proattiva e IoT Industriale nell’Industria 4.0
Manutenzione Proattiva e IoT Industriale nell’Industria 4.0
di Angelica Maria Puddu, Product Marketing Specialist   Nell’era dell’Industria 4.0, le imprese sono sempre più orientate verso soluzioni tecnologiche che permettono di migliorare l’efficienza operativa e ridurre i costi. In questo contesto, la manutenzione proattiva, predittiva e su condizione emerge come approccio rivoluzionario per la gestione degli impianti industriali. Con l’utilizzo di tecnologie avanzate come l’IoT e l’intelligenza artificiale, le aziende possono ora anticipare e prevenire guasti, ottimizzando i processi produttivi. Continua a leggere per scoprire come queste tecnologie possono trasformare la gestione della manutenzione industriale.

Le Sfide della Manutenzione Tradizionale

La gestione della manutenzione tradizionale (spesso reattiva) è caratterizzata da numerose inefficienze. Attendere l’attesa di un guasto prima di effettuare interventi di manutenzione può causare fermi macchina non pianificati, riducendo la produttività e aumentando i costi di riparazione. I tempi di inattività non pianificati hanno un impatto significativo sui costi operativi, specialmente in un contesto di crescente interconnettività delle infrastrutture. Questo approccio quindi non solo espone l'azienda a interruzioni impreviste, ma aumenta i costi operativi e limita la capacità di ottimizzare l’uso delle risorse. Una gestione attenta della manutenzione rappresenta un passo in avanti alla risoluzione di questi problemi: Grazie all’integrazione di IoT e algoritmi di intelligenza artificiale, è possibile monitorare continuamente le condizioni operative dei macchinari e prevedere i guasti prima che si verifichino, riducendo i tempi di inattività e migliorando l'efficienza generale.

Vantaggi della Manutenzione Predittiva e On-Condition

L'implementazione di pratiche di manutenzione proattiva, predittiva e su condizione porta numerosi vantaggi. Innanzitutto, consente una significativa riduzione dei tempi di inattività degli impianti, poiché gli interventi manutentivi vengono programmati in anticipo, evitando guasti  e fermi macchina imprevisti. Questo approccio proattivo si traduce in una maggiore efficienza operativa e in un utilizzo ottimizzato delle risorse. La manutenzione predittiva contribuisce in aggiunta a prolungare la vita dei macchinari, riducendo l'usura complessiva dei componenti e minimizzando quindi la necessità di sostituzioni frequenti. Questo non solo migliora l'affidabilità delle operazioni, ma consente anche di ottenere un miglior ritorno sugli investimenti grazie alla diminuzione dei costi operativi.

Perché Usare l’IoT per la Manutenzione

L'adozione di una soluzione IoT per la manutenzione consente alle aziende di monitorare in tempo reale le condizioni operative dei propri impianti, raccogliendo dati preziosi che possono essere analizzati per prevenire guasti e ottimizzare le prestazioni. Dotarsi di una soluzione come la Piattaforma IoT & AI di Zerynth per la gestione della manutenzione non solo riduce i rischi e i costi operativi, ma permette al contempo di aumentare l’affidabilità dell’impianto e ottimizzare la produzione. Ma come si integra generalmente l'IoT in un contesto industriale? L'architettura ideale di una piattaforma IoT per la manutenzione prevede l'integrazione di:
  • Sensori per monitorare le variabili critiche come temperatura, pressione e vibrazioni.
  • Edge Device che elaborano i dati raccolti dai sensori in tempo reale.
  • Connessione al Cloud per l’archiviazione e l’analisi avanzata dei dati.
  • Piattaforma Cloud dove i dati vengono trasformati in informazioni utili per la manutenzione.
  • Interfaccia Utente che permette di visualizzare i dati attraverso dashboard intuitive e ricevere avvisi su potenziali guasti.
I benefici di una piattaforma di questo tipo non sono limitati alla sola gestione della manutenzione. L’implementazione di soluzioni IoT come la Zerynth Platform consente di monitorare costantemente diversi aspetti del processo produttivo, dai consumi energetici alla quantità di produzione, consentendo l’ottenimento quindi di una visibilità approfondita sull’intero processo produttivo. Inoltre, grazie alla capacità di una piattaforma IoT di raccogliere e analizzare dati in tempo reale, le aziende possono individuare opportunità di miglioramento, creando un ambiente favorevole all'innovazione e al miglioramento continuo.

L'Importanza del Monitoraggio Continuo: Verso un'Industria più Sostenibile

Il monitoraggio continuo dei macchinari tramite IoT è essenziale per garantire una sostenibilità operativa a lungo termine. La capacità di monitorare in tempo reale le prestazioni degli impianti permette di identificare e correggere tempestivamente inefficienze, riducendo i consumi energetici e minimizzando l'impatto ambientale. Il monitoraggio continuo è essenziale per garantire la conformità alle normative di sicurezza e sostenibilità. Ad esempio, il monitoraggio delle emissioni di CO2, attraverso il calcolo delle emissioni di CO2 equivalente, permette di prendere decisioni informate per ridurle, assicurando così l’allineamento dell’impresa alle normative vigenti e migliorando nel contempo i punteggi ESG. Grazie alla collaborazione tra Artes 4.0 e Zerynth, mettiamo le aziende in condizione di accedere a soluzioni IoT & AI che consentono loro non solo di sviluppare una gestione proattiva della manutenzione, migliorando l'efficienza operativa e riducendo i costi, ma anche di monitorare e analizzare i dati necessari per mantenere i macchinari operativi in sicurezza, contribuendo a creare un ambiente di lavoro più sicuro e sostenibile. Siamo pronti a guidarti nel percorso di digitalizzazione e nell'adozione delle tecnologie più avanzate per il successo della tua impresa.
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Industria 5.0: Il Futuro della Produzione Sostenibile e Intelligente
Industria 5.0: Il Futuro della Produzione Sostenibile e Intelligente
di Angelica Maria Puddu, Product Marketing Specialist   Nell'era della trasformazione digitale, l'Industria 5.0 emerge come il nuovo paradigma che sta ridefinendo il panorama manifatturiero. ARTES 4.0, come Centro Nazionale di Competenza altamente specializzato, è in prima linea assieme ai suoi partner nel guidare questa transizione verso un futuro più sostenibile e centrato sull'uomo. Se l'Industria 4.0 ha posto le basi per l'automazione e l'interconnessione dei sistemi produttivi, l'Industria 5.0 si spinge oltre, integrando una visione più umanocentrica e sostenibile. Questa evoluzione si fonda su tre pilastri fondamentali:
  1. Approccio Umano-Centrico: Le tecnologie sono ottimizzate per migliorare le condizioni dei lavoratori, non viceversa. Il concetto di "Human in the loop" diventa centrale, riconoscendo che le capacità creative e cognitive umane sono insostituibili.
  2. Sostenibilità Industriale: La sostenibilità ambientale non è più un effetto collaterale, ma un obiettivo primario. Si promuovono processi di economia circolare, monitoraggio e riduzione dei consumi energetici e delle emissioni.
  3. Produzione Resiliente: La capacità di adattarsi rapidamente a interruzioni e crisi diventa essenziale, supportando le infrastrutture critiche e garantendo continuità operativa.
In questo nuovo contesto, l'Intelligenza Artificiale e l'Internet of Things (IoT) giocano un ruolo cruciale. Queste tecnologie permettono di monitorare costantemente la produzione, prevedere guasti e ottimizzare le risorse in tempo reale. Il risultato? Una significativa riduzione dei tempi di inattività, un miglioramento della qualità del prodotto e una diminuzione degli sprechi.

Il Piano Transizione 5.0: Incentivi per l'Innovazione Sostenibile

ll Piano Transizione 5.0  è un'iniziativa che mira a promuovere l'innovazione sostenibile nel settore industriale, con un investimento di circa 6,3 miliardi di euro per il biennio 2024-2025. Il piano offre un credito d'imposta per le aziende che investono in tecnologie e processi volti a migliorare l'efficienza energetica e integrare fonti di energia rinnovabile, con aliquote che possono raggiungere il 63% per investimenti specifici, come ad esempio per gli impianti fotovoltaici. Per accedere agli incentivi, le imprese devono seguire un iter articolato. Il primo passo è l'analisi preventiva, dove viene valutata la conformità dell'investimento ai requisiti del piano. Successivamente, è necessaria una perizia asseverata da un esperto (EGE, EsCO), che certifichi l'idoneità del progetto. Le aziende devono poi dimostrare la riduzione dei consumi energetici prevista, attraverso il rilascio delle certificazioni energetiche ex-ante ed ex-post. La richiesta del credito d'imposta è gestita dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) e il processo di interazione con l'ente si sviluppa attraverso le seguenti fasi:
  • Comunicazione Preventiva: Le imprese interessate devono iniziare inviando una comunicazione preventiva accompagnata da una certificazione ex-ante, tramite la Piattaforma Informatica "Transizione 5.0" gestita dal GSE. Questa fase serve a prenotare il credito d'imposta.
  • Conferma dell'Ordine: Entro 30 giorni dalla prenotazione del credito d'imposta, le imprese devono confermare gli ordini effettuando un acconto di almeno il 20% dell'investimento. Questa conferma è essenziale per mantenere la validità della prenotazione del credito d'imposta.
  • Comunicazione di Completamento: Al termine del progetto, le imprese devono inviare una comunicazione finale che includa una certificazione ex-post. Questo passaggio è fondamentale per dimostrare il completamento dell'investimento e la conseguente riduzione dei consumi energetici, necessaria per ottenere l'incentivo previsto.

Certificazioni Ex Ante ed Ex Post: Chiavi per l'Accesso agli Incentivi

Le certificazioni ex ante ed ex post rappresentano due momenti cruciali nel processo di accesso agli incentivi del Piano Transizione 5.0. Queste certificazioni, rilasciate da un valutatore indipendente, sono fondamentali per dimostrare l'efficientamento della produzione e l'effettiva riduzione dei consumi energetici. La certificazione ex ante attesta il rispetto dei criteri di ammissibilità del progetto. Per essere ammissibili, i progetti devono dimostrare una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% a livello aziendale o del 5% a livello di processo produttivo. La certificazione ex post, invece, conferma l'effettiva realizzazione degli interventi in conformità con quanto stabilito nella certificazione ex ante. In questa fase del progetto, è fondamentale avere accesso a funzionalità di reportistica avanzata. Ad esempio, la Zerynth IoT & AI Platform offre Smart Reports, una funzione che genera automaticamente report dettagliati. Questi report forniscono una copertura completa dei dati, sia per il top management che per il livello operativo, con analisi precise e aggregate. Una visione olistica dei processi produttivi semplifica il processo decisionale e facilita l'adozione delle migliori pratiche dell'industria 5.0. Per supportare le aziende in questo processo, ARTES 4.0 collabora con partner tecnologici come Zerynth, la cui piattaforma Industrial IoT & AI si rivela uno strumento prezioso per il monitoraggio e l'ottimizzazione dei consumi energetici. Queste soluzioni permettono alle aziende di raccogliere dati precisi in tempo reale, generare report dettagliati e identificare opportunità di efficientamento, facilitando così il processo di certificazione.

Il Ruolo di ARTES 4.0 nella Formazione e nell'Innovazione

ARTES 4.0  gioca un ruolo fondamentale nella transizione verso l'Industria 5.0. Come Centro Nazionale di Competenza altamente specializzato, ARTES 4.0 si dedica alla promozione e alla diffusione della conoscenza delle tecnologie digitali abilitanti e delle soluzioni robotiche avanzate per l'Industria 4.0 e 5.0. La nostra missione si articola in diversi ambiti:
  1. Formazione: Offriamo programmi di formazione mirati che coprono vari aspetti dell'Industria 5.0, dalla robotica collaborativa all'intelligenza artificiale, passando per l'IoT e l'analisi dei dati. Questi programmi preparano i lavoratori alle sfide future e aiutano le aziende a massimizzare il potenziale delle nuove tecnologie.
  2. Consulenza Tecnologica: Forniamo consulenza specializzata alle aziende che intendono intraprendere il percorso di trasformazione digitale, aiutandole a identificare le soluzioni più adatte alle loro esigenze specifiche.
  3. Ricerca e Sviluppo: Collaboriamo con università, centri di ricerca e aziende per sviluppare nuove tecnologie e soluzioni innovative nel campo della robotica avanzata e delle tecnologie digitali.
  4. Networking: Facilitiamo la creazione di reti e partnership tra aziende, istituzioni e centri di ricerca, promuovendo la condivisione di conoscenze e best practices.
  5. Supporto all'Accesso agli Incentivi: Assistiamo le aziende nel processo di accesso agli incentivi del Piano Transizione 5.0, fornendo guidance nella preparazione della documentazione necessaria e nella comprensione dei requisiti tecnici.
L'approccio di ARTES 4.0 è olistico e mira a creare un ecosistema in cui tecnologia, sostenibilità e fattore umano coesistono in perfetto equilibrio. Attraverso le nostre iniziative, puntiamo a rendere le aziende italiane non solo più competitive, ma anche più resilienti e sostenibili nel lungo termine.
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Intelligenza Artificiale Generativa nello Smart Manufacturing: Semplificare l’Accesso ai Dati per una Produzione più Efficiente
Intelligenza Artificiale Generativa nello Smart Manufacturing: Semplificare l’Accesso ai Dati per una Produzione più Efficiente
di Angelica Maria Puddu, Product Marketing Specialist   Dai sistemi di manutenzione predittiva agli algoritmi di ottimizzazione della produzione, l'AI sta dimostrando essere un alleato prezioso per le imprese che mirano a rimanere competitive in un mercato globale sempre più digitalizzato. Nell'ultimo anno, l'Intelligenza Artificiale ha fatto passi da gigante nel settore industriale, trasformando radicalmente il panorama manifatturiero. L'adozione dell'AI nel settore industriale ha visto una crescita esponenziale, con un numero crescente di aziende che implementano soluzioni intelligenti per affrontare sfide complesse. Non si tratta più di un'innovazione riservata ai colossi dell'industria: anche le piccole e medie imprese stanno iniziando a comprendere il potenziale dell'AI per ottimizzare le operazioni, ridurre i costi e migliorare la qualità dei prodotti.

Adozione dell'AI nelle imprese italiane: dati e statistiche

Nonostante l'importanza crescente dell'Intelligenza Artificiale nel settore manifatturiero, l'Italia continua a rimanere indietro rispetto ad altri paesi europei nell'adozione di queste tecnologie. Nel 2023, solo il 5% delle aziende italiane con 10 o più dipendenti ha implementato soluzioni di AII, posizionando il paese al 20° posto tra i 27 membri dell'UE, ben al di sotto della media europea dell'8%. Il divario è ancora più evidente tra le PMI: appena il 4,4% delle aziende con 10-49 dipendenti e il 7,3% di quelle con 50-250 dipendenti utilizzano tecnologie di AI, rispetto alle medie europee rispettivamente del 6,4% e 13%. Anche tra le grandi imprese italiane con oltre 250 dipendenti, l'adozione raggiunge solo il 24,1%, rimanendo sotto la media UE del 30,4%. Inoltre, oltre il 60% delle aziende produttrici di software in Italia investe solo tra lo 0% e il 5% del proprio fatturato in AI, mentre solo l'1% destina più del 30% a queste tecnologie emergenti. Questi dati evidenziano la necessità di un maggiore impegno e investimenti per promuovere l'integrazione dell'AI nel tessuto produttivo italiano, al fine di migliorare la competitività e l'efficienza del settore manifatturiero a livello globale.  

AI nel Contesto dello Smart Manufacturing: Capacità e Applicazioni

Nel contesto dello Smart Manufacturing, l'Intelligenza Artificiale si rivela uno strumento potente e versatile, capace di trasformare radicalmente i processi produttivi. L'analisi predittiva, per esempio, permette di prevenire guasti e problemi di qualità prima che si verifichino, analizzando in tempo reale i dati provenienti da sensori e macchinari. Questo non solo riduce i tempi di fermo, ma consente anche di pianificare la manutenzione in modo più efficiente. L'AI sta rivoluzionando diversi aspetti della produzione:
  • Ottimizzazione della produzione: Adatta in tempo reale i programmi di lavoro in base a variabili come la disponibilità di materiali e la domanda del mercato.
  • Controllo qualità avanzato: Sistemi di visione artificiale ispezionano i prodotti con una precisione e una velocità impossibili per l'occhio umano.
  • Personalizzazione di massa: Permette la produzione di lotti piccoli e personalizzati senza compromettere l'efficienza.
Inoltre, l'AI sta trasformando la gestione della supply chain, prevedendo interruzioni e suggerendo alternative in tempo reale. In un mondo dove le catene di approvvigionamento sono sempre più complesse e vulnerabili, questa capacità di adattamento rapido è inestimabile. L'integrazione di queste applicazioni in un ecosistema di Smart Manufacturing sta creando fabbriche altamente adattive ed efficienti, capaci di rispondere rapidamente ai cambiamenti del mercato e alle sfide operative.

Il Copilota AI: Un Alleato per il Direttore di Produzione

In una fabbrica sempre più digitalizzata, i responsabili di produzione si trovano spesso sopraffatti dalla quantità di dati generati dai sistemi IoT e dalle macchine connesse. È qui che entra in gioco il concetto di "Copilota AI", un assistente virtuale che non si limita ad analizzare dati, ma diventa un vero e proprio collaboratore digitale. Un Copilota AI offre numerosi vantaggi, tra cui:
  • Interpretazione dei dati in tempo reale: Aggrega e interpreta i flussi di dati, presentando informazioni chiave in un formato comprensibile.
  • Supporto decisionale: Suggerisce azioni correttive basate su modelli predittivi e analisi storiche.
  • Monitoraggio delle prestazioni: Tiene traccia dei KPI cruciali, segnalando deviazioni dagli obiettivi.
Un esempio di Copilota AI è rappresentato Zero, l'AI Copilot industriale di Zerynth. Zero è in grado di ridurre il carico cognitivo degli operatori analizzando e interpretando autonomamente i dati, mentre la sua interfaccia intuitiva in linguaggio naturale rende la gestione dei sistemi avanzati accessibile anche a chi non è esperto in IT. Inoltre, Zero fornisce informazioni in tempo reale per supportare decisioni rapide e informate, ottimizzando i processi produttivi e riducendo i tempi di inattività. È importante sottolineare che l'implementazione di un Copilota AI non mira a sostituire l'esperienza umana, ma piuttosto ad amplificarla. Liberando i responsabili di produzione da compiti ripetitivi e dall'analisi manuale di grandi volumi di dati, questo strumento permette loro di concentrarsi su attività a più alto valore aggiunto, come la pianificazione strategica e l'innovazione dei processi. Questo tipo di assistenza può fare la differenza soprattutto nel contesto delle PMI, dove le risorse umane sono spesso limitate e il personale deve ricoprire molteplici ruoli. Avere un assistente virtuale capace di gestire la complessità dei dati e fornire insights actionable può essere il fattore che determina il successo in un mercato sempre più competitivo.

ARTES 4.0 e 5.0: Supporto costante Il Tuo percorso di Digitalizzazione e Innovazione

Se desideri scoprire come l'Intelligenza Artificiale e le tecnologie digitali avanzate possano rendere la tua azienda più competitiva, non esitare a contattare ARTES 4.0. Il nostro Competence Center, finanziato dal MIMIT, è specializzato nello sviluppo di soluzioni innovative in ambito Industry 4.0 e 5.0. Grazie alla collaborazione con i nostri partner, che includono aziende, università e centri di ricerca di eccellenza, siamo pronti a guidarti nel percorso di digitalizzazione e nell'adozione delle tecnologie più avanzate per il successo della tua impresa.  
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Turini, socio di ARTES 4.0: proteggere l’innovazione generata da nuove tecnologie e intelligenza artificiale
Turini, socio di ARTES 4.0: proteggere l’innovazione generata da nuove tecnologie e intelligenza artificiale
di Laura Turini, Fondatrice Turini Group   La tutela della proprietà industriale rappresenta uno degli elementi fondamentali per la crescita e l’evoluzione della propria impresa. Diventare l’unico player ad offrire un certo prodotto e possedere un brevetto, genera un vantaggio competitivo significativo che diventa di estrema importanza per affermarsi sul mercato. Dal 2008 lo Studio Brevetti Turini, certificato ISO 9001 per la ISO 27001, affianca le aziende nella tutela delle proprie idee e della propria unicità, fornendo una consulenza mirata su tutto ciò che riguarda la tutela e la valorizzazione di brevetti, marchi, design, diritto d’autore, software e know-how aziendale.

Dal deposito alla difesa in giudizio

Il team dell’azienda offre un’assistenza a 360 gradi per accompagnare gli imprenditori in tutti gli aspetti della tutela e difesa, dal momento del deposito fino alla difesa in giudizio del proprio titolo, curando il deposito a livello italiano, europeo, estero e internazionale di domande di brevetto, marchi e design nei principali settori della meccanica, elettronica, software, chimica, cosmetica e in campo alimentare, rappresentando direttamente i clienti all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (U.I.B.M), all’Ufficio Europeo dei Brevetti (E.P.O), all’Ufficio Mondiale della Proprietà Intellettuale (W.I.P.O), e offrendo un servizio capillare in tutti gli Stati del mondo. L’assistenza è offerta anche in ambito giudiziale, ad esempio in cause di contraffazione nel settore del diritto industriale, del diritto d’autore e della concorrenza, oltre che nella predisposizione di contratti.

Software, AI e nuove tecnologie

Il settore a cui viene dedicata un’attenzione particolare è quello delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale, anche con corsi di formazione, seminari e webinar per imprenditori, oltre che in materia di tutela dei software e, in generale, di valorizzazione e protezione di tecnologia proprietaria con consulenze mirate in tema di sviluppo e sfruttamento di soluzioni software, con strategie compliant con le normative vigenti e i nuovi regolamenti.

Intelligenza Artificiale e Brevetti. Cosa si può brevettare?

Con la rapida esplosione dell’intelligenza artificiale (AI), l’Ufficio Europeo Brevetto (EPO) ha integrato le sue linee guida chiarendo alcuni aspetti sulla possibilità di brevettarla. L’AI è astrattamente brevettabile, a condizione che sia nuova e inventiva, perché si tratta di una tecnologia che può produrre un effetto tecnico. Le Guidelines dell’EPO evidenziano subito, però che non può mai essere protetta “di per sé”, ma solo in funzione della sua applicazione concreta. Vi si legge: «L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico si basano su modelli computazionali e algoritmi …. che sono di per sé di natura matematica astratta, indipendentemente dal fatto che possano essere “addestrati” basandosi su dati di addestramento» e pertanto esclude che questi modelli siano di per sé brevettabili. Viceversa, quando un metodo di natura matematica viene applicato per raggiungere un effetto tecnico, si può brevettare ma solo in funzione di detto risultato concreto. Si legge ancora nelle Guidelines: «L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico trovano applicazioni in vari campi della tecnologia. Ad esempio, l’uso di una rete neurale in un apparecchio di monitoraggio cardiaco allo scopo di identificare battiti cardiaci irregolari apporta un contributo tecnico. La classificazione di immagini digitali, video, segnali audio o del linguaggio basata su caratteristiche di basso livello (ad esempio, bordi o attributi dei pixel per le immagini) sono ulteriori tipiche applicazioni tecniche degli algoritmi di classificazione». Pertanto, i sistemi di intelligenza artificiale possono essere brevettati se sono funzionali al raggiungimento di uno scopo tecnico specifico. Esattamente, che cosa si brevetta? Gli esperti sono d’accordo che l’intelligenza artificiale possa essere brevettata da diversi punti di vista. In particolare, si possono brevettare il metodo di addestramento dell’AI, il software che esegue questo metodo, e l’apparato che utilizza un sistema di intelligenza artificiale adeguatamente addestrato per raggiungere un certo risultato tecnico. Se si vuole brevettare il metodo, la tutela viene offerta a uno specifico metodo, implementato attraverso un computer, che comprende una serie di fasi dettagliatamente descritte, per istruire una rete neurale da utilizzare per ottenere un determinato risultato tecnico. Il fatto che il metodo sia attuato con un hardware e che serva per ottenere un risultato tecnico lo priva dell’astrattezza teorica e lo rende brevettabile. Anche se lo scopo è limitato, la protezione che si ottiene è molto alta. Si può brevettare anche il programma per computer che attua le fasi del metodo di cui abbiamo appena detto che viene utilizzato per raggiungere un risultato tecnico. Apparentemente sembra che si tratti della stessa protezione, ma se c’è una contraffazione, nel primo caso si può aggredire chi attua il metodo, nel secondo anche chi produce o vende il software che lo incorpora, con maggiori possibilità di successo. Infine, si può proteggere, brevettando una macchina che utilizza un sistema di intelligenza artificiale addestrato in un certo modo per ottenere un determinato risultato tecnico. Insomma, le possibilità di tutela sono molte e non è difficile prevedere che presto arriveranno sul tavolo degli esaminatori parecchie domande da esaminare. Grazie alle loro decisioni si inizierà a fare chiarezza su queste nuove tipologie di brevetto e sulla direzione che sarà assunta dai ricercatori dell’intelligenza artificiale.
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Kalliope: la voce al centro della digital transformation
Kalliope: la voce al centro della digital transformation
Nata nel 2006 come spin-off dell’Università di Pisa, NetResults si è posta fin da subito l’obiettivo di contribuire alla Digital Transformation dei team e delle aziende, migliorando i processi di comunicazione e team collaboration, facilitando la vita degli individui e le performance delle organizzazioni (in ottica B2E - Business to Employee).

Building the digital society

È in particolare il marchio Kalliope che, a partire dal 2008, inizia a farsi strada nel mercato ICT con il lancio della gamma di centralini VoIP Kalliope PBX, mettendo fin da subito la voce al centro del processo di digitalizzazione delle aziende, in ottica Industria 4.0 e Smart Working. Fedele alla promessa “Communication Made Easy”, nel corso degli anni Kalliope ha seguito gli sviluppi tecnologici e di mercato del mondo ICT, trasformandosi da semplice centralino in piattaforma di comunicazione integrata, sempre più orientata verso la diffusione della UCC (Unified Communication & Collaboration), ovvero verso l’integrazione di vari servizi real-time di comunicazione dalla Telefonia IP fino alla Video conference. Aspetto chiave delle VUI è l'importanza dell'intelligenza artificiale (AI)

VUI (Voice User Interfaces), CUI (Conversational User Interface), Intelligenza Artificiale e Machine Learning

Parlando di UCC non si ha quindi a che fare con un singolo prodotto ma con una architettura di sistemi telematici che si avvalgono di mezzi diversi raggiungibili attraverso un’unica interfaccia comune. Sul fronte delle interfacce le VUI (Voice User Interfaces) rappresentano un'evoluzione significativa rispetto alle tradizionali GUI (Graphical User Interfaces). Mentre le GUI si basano su interazioni visive tramite icone, bottoni e menù, le VUI consentono l'interazione attraverso comandi vocali, offrendo un'esperienza più naturale e intuitiva per gli utenti. Un aspetto chiave delle VUI è l'importanza dell'intelligenza artificiale (AI) e del machine learning. Queste tecnologie permettono ai sistemi di comprendere il linguaggio naturale, migliorare la precisione del riconoscimento vocale e adattarsi progressivamente alle preferenze degli utenti. L'AI consente alle VUI di gestire l'ambiguità e contestualizzare le richieste, mentre il machine learning aiuta a migliorare costantemente le prestazioni attraverso l'analisi dei dati d'uso. Il salto da GUI a VUI prevede però un passaggio obbligato attraverso lo sviluppo della CUI (Conversational User Interface), ovvero di un'interfaccia che consente all'utente di interagire con un sistema informatico attraverso il linguaggio naturale, simulando una conversazione simile a quella tra esseri umani. Questo tipo di interfaccia è particolarmente diffuso nei chatbot e negli assistenti virtuali avanzati, e può combinare testo, voce o entrambi per offrire risposte, eseguire comandi e facilitare le interazioni. Rispetto alle GUI e alle VUI, le CUI enfatizzano una modalità di comunicazione più fluida e intuitiva, cercando di rendere l'interazione con la macchina più naturale e colloquiale. Il funzionamento di un Voicebot in particolare è basato su algoritmi avanzati di machine learning e intelligenza artificiale che, grazie alla loro capacità di apprendimento continuo, diventano sempre più intelligenti ed efficienti nel tempo.  Le tre componenti principali del funzionamento sono: Riconoscimento Vocale: Il voicebot utilizza algoritmi di riconoscimento vocale avanzati per convertire il parlato umano in testo. Questo passo è cruciale, poiché consente al computer di “capire” ciò che stai dicendo. Elaborazione del Linguaggio Naturale (NLP): Dopo aver convertito il parlato in testo, il voicebot utilizza l’IA per comprendere il significato di ciò che hai detto. Questo significa che può riconoscere domande, comandi o richieste e rispondere in modo appropriato. Generazione di Risposta Vocale: Una volta che il voicebot ha compreso la tua richiesta, può generare una risposta vocale che verrà riprodotta attraverso altoparlanti o cuffie. Kalliope

Kalliope Lògos, Kalliope LAB e Progetto Jiminy

Grazie al grande know-how sulle CUI di Awhy - startup nata a Bologna nel 2015 e successivamente acquisita da NetResults - Kalliope si trova a mettere la voce al centro dei processi aziendali, con un ulteriore salto tecnologico che vede la creazione di Kalliope Lògos, la piattaforma che consente di interagire con i clienti, ricavando dalle conversazioni tutte le informazioni necessarie e di fatto sviluppando l’interfaccia vocale uomo-azienda. Chatbot e Voicebot sono infatti in grado di filtrare le richieste (in arrivo, ad esempio, a un help desk) interpretando il linguaggio naturale e guidando l’interlocutore alla creazione dei ticket. In sintesi, se le GUI sono centrali per compiti visivi e tattici, le VUI si distinguono per un'interazione più immediata, resa possibile dai progressi dell'AI, migliorando accessibilità e usabilità in molti contesti. È nel solco di questa evoluzione che Kalliope LAB - la divisione di Kalliope dedicata ai progetti di Innovation - sviluppa il progetto Jiminy cofinanziato da ARTES 4.0 (nome ispirato a “Jiminy Cricket, il “Grillo Parlante” di Pinocchio), che vuole rappresentare una svolta nell’adozione dell’intelligenza artificiale da parte delle piccole e medie imprese (PMI). L’obiettivo è chiaro: rendere accessibili le potenzialità dell’AI anche a quelle aziende che, a causa delle loro limitate risorse, faticano a stare al passo con i grandi concorrenti. Con Jiminy, si apre una nuova strada: lo sviluppo di un sistema di comunicazione aziendale intelligente che si adatta automaticamente alle esigenze dell’impresa. Il cuore del progetto è un Enterprise Virtual Assistant (EVA) che apprende direttamente dalle comunicazioni quotidiane tra clienti e azienda, senza necessità di un addestramento specifico da parte del personale. Ogni telefonata diventa una fonte preziosa di dati, da cui il sistema trae automaticamente informazioni per migliorare il servizio clienti e ottimizzare i flussi di lavoro, senza interrompere le normali attività. In un contesto dove la transizione digitale è fondamentale per restare competitivi, Jiminy offre un’opportunità concreta per colmare il divario con le grandi imprese, permettendo alle PMI di sfruttare l'AI in modo semplice, immediato e accessibile.
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Innovazione e creazione d’impresa al centro del Mediterraneo
Innovazione e creazione d’impresa al centro del Mediterraneo
È stato firmato l’accordo tra la Fondazione Ri.MED con sede a Palermo, l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e ARTES 4.0, il Centro di Competenza ad alta specializzazione finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con sede principale in Toscana e un centro in Sicilia, per favorire la creazione di un partenariato strategico, culturale e scientifico, nel settore del cosiddetto One Health, il modello sanitario basato sull’integrazione di diverse discipline. L’obiettivo dell’accordo è creare un riferimento per la comunità di ricerca internazionale e per favorire la crescita del tessuto produttivo del Sud Italia. L’intesa prevede una cooperazione nei campi della medicina e della bioingegneria, integrando con il trasferimento tecnologico ricerca biomedica e tecnologie bioniche, bioingegneria, robotica e intelligenza artificiale, per mettere a sistema conoscenze complementari, infrastrutture e competenze in aree di reciproco interesse nel settore One Health.

Accordo tra ARTES 4.0 Fondazione Ri.MED e Istituto di BioRobotica della Scuola Sant’Anna

Punti rilevanti dell’accordo sono l’individuazione di profili di ricercatrici, ricercatori e di coordinatrici e coordinatori di progetti di ricerca nazionali ed internazionali, la promozione di programmi di ricerca congiunti, la progettazione congiunta di nuovi laboratori e la promozione di iniziative, promosse dalle istituzioni firmatari, come progetti di ricerca, workshop e convegni, lo scambio di personale di ricerca, la promozione del trasferimento Tecnologico, la creazione di aziende spin-off grazie alle attività congiunte. "Questa importante collaborazione è strategica per l’intero bacino del Mediterraneo, che può diventare trampolino di lancio di nuove tecnologie e nuove imprese a sostegno del benessere e della salute della persona umana. Vogliamo essere protagonisti di un nuovo paradigma di sviluppo che attraverso la tecnologia e la creazione di impresa lanci la Sicilia e il Sud come guida e non follower di una nuova crescita”, commenta Paolo Dario, direttore scientifico del Centro di Competenza ARTES 4.0, professore emerito della Scuola Superiore Sant’Anna e ispiratore dell’iniziativa, che prosegue così: “Coordinando uno European Digital Innovation Hub sui temi della sostenibilità e ‘human-centric’, ARTES 4.0 potrà contribuire a dare una dimensione europea al trasferimento tecnologico sostenendo lo sviluppo di innovazione e la competitività delle nuove imprese nate in Sicilia in una dimensione internazionale”. “Il mondo è cambiato e continua a cambiare sempre più velocemente, per questo motivo è molto importante contribuire a creare una nuova generazione di innovatrici e di innovatori in grado di confrontarsi con sfide scientifiche e tecnologiche, e orizzonte internazionale” sottolinea Cesare Stefanini, direttore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna. “Vogliamo – aggiunge - da un lato favorire scambi con ricercatrici e ricercatori, studentesse e studenti e promuovere la partecipazione sempre maggiore a progetti globali, dall’altro intervenire in modo concreto nello sviluppo di territori dalle enormi potenzialità, come la Sicilia, favorendo la formazione di competenze e collaborando col mondo produttivo grazie ad attività che possano contribuire alla sostenibilità socioeconomica dell’Italia e in questo caso del Sud Italia in particolare. In Ri.MED abbiamo trovato un interlocutore dalla grande affinità culturale e di visione, e siamo sicuri che la collaborazione porterà frutti di rilievo e qualità per tutte le parti". “Siamo alle soglie di un futuro che si giocherà sul rapporto tra esseri umani, salute e ambiente: la bioingegneria e le biotecnologie offrono opportunità straordinarie e la Sicilia è il luogo ideale per studiare la relazione tra uomo e ambiente” dichiara Giulio Superti-Furga, direttore scientifico di Ri.MED e direttore designato del centro di ricerca Ri.MED in fase di realizzazione in provincia di Palermo. “Nel centro Ri.MED studieremo l’interazione tra salute umana e ambiente secondo un approccio One Health - dagli effetti della vita vicino al mare, fino all’impatto della dieta Mediterranea sul microbioma - concentrando la ricerca su alcuni organi e sulle patologie ad essi connesse: polmoni e malattie respiratorie, fegato e malattie metaboliche, cuore e patologie cardiovascolari, etc., grazie anche all’integrazione di competenze con il nostro partner clinico IRCCS ISMETT, specializzato in trapianti e cure delle malattie terminali d’organo. L’accordo firmato oggi apre nuovi entusiasmanti scenari di applicazione tecnologica nell’ambito life science e di opportunità di crescita per questo territorio”.
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Sicurtech Expo Bologna: sicurezza e innovazione con Artes 4.0
Sicurtech Expo Bologna: sicurezza e innovazione con Artes 4.0

Lunedì 30 settembre, la Direttrice Esecutiva di Artes 4.0, Francesca R. Tonini, aprirà nei saluti istituzionali Sicurtech Expo Bologna. Si tratta di una iniziativa in tema di sicurezza sul tema L’ingegneria della Sicurezza Antincendio “Fire Safety Engineering”  - Innovazione e Tecnologie.

Una importante giornata di confronto sul tema dalla Sicurezza Antincendio promosso da Sicurtech Expo Bologna 2024. È un evento itinerante dedicato all’approfondimento di temi critici per la sicurezza antincendio del nostro Paese, organizzato dall’Associazione UMAN di Anima Confindustria e con il Comitato Scientifico FIRE di Remtech Expo, di cui la DE Francesca Tonini è membro.

Con gli obiettivi di:

  • ampliare la collaborazione tecnico-scientifica e il confronto sui temi della sicurezza tra istituzioni, imprese, professionisti e operatori,
  • definire soluzioni tecniche che possono essere adottate per il raggiungimento dei requisiti di sicurezza in tutti gli ambiti,
  • diffondere una cultura della sicurezza antincendio e del supporto che la tecnologia 4.0 e 5.0 può fornire per il superamento dei requisiti minimi di sicurezza,

l’evento del Sicurtech Expo Bologna indagherà sulla Evoluzione della Prevenzione Incendi: Dalla Fire Safety Engineering alla IA con una tavola rotonda sul tema alla quale, dopo i saluti istituzionali di apertura, parteciperà la stessa Direttrice Esecutiva di ARTES 4.0.

Sicurtech Expo Bologna 2024 è un’occasione per esaminare come le tecnologie avanzate, come l'intelligenza artificiale e la digitalizzazione dei processi, possano essere integrate nella gestione della sicurezza antincendio. L’applicazione dell’IA promette di rivoluzionare il modo in cui vengono identificati e gestiti i rischi. Lo fa migliorando la capacità di prevenzione e intervento nelle emergenze. Attraverso l’uso di algoritmi predittivi, sistemi di monitoraggio in tempo reale e simulazioni avanzate, la Fire Safety Engineering si sta evolvendo per rispondere alle sfide sempre più complesse della sicurezza contemporanea con l'obiettivo di creare un terreno fertile per soluzioni innovative che saranno al centro della discussione durante l'evento.
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Una nuova Casa del Made in Italy a Reggio Calabria
Una nuova Casa del Made in Italy a Reggio Calabria
Il ministero delle Imprese e del Made in Italy - MIMIT ha dato avvio all’apertura di una serie di sedi regionali denominate Case del Made in Italy - CMI, un nuovo strumento che il MIMIT mette a disposizione dei territori per la promozione e la tutela delle imprese. Le CMI hanno l’obiettivo di avvicinare il MIMIT ai territori, intercettando e raccogliendo i suoi fabbisogni e le sue esigenze per raggiungere più rapidamente le imprese, supportarle, anche attraverso i Centri di Competenza, e valorizzarle. Le Case del Made in Italy, che saranno presenti in tutte le regioni italiani, metteranno in relazione gli attori istituzionali del mondo della ricerca, delle imprese, degli enti locali e regionali, individueranno le esigenze e le criticità del territorio, e promuoveranno le iniziative necessarie a colmarle e ad andare incontro alle esigenze specifiche dei territori. Un’iniziativa che favorirà lo sviluppo delle regioni in un'ottica di sistema e di coesione di intenti, in coerenza con le vocazioni di ciascun territorio e valorizzando le eccellenze presenti, con una migliore informazione ed un reale supporto da parte del Ministero in termini tecnici ed economici. Il prossimo lunedì, 30 settembre, avrà luogo l’evento inaugurale della Casa del Made in Italy di Reggio Calabria alla presenza del Sottosegretario di Stato Fausta Bergamotto, che comprende una tavola rotonda dal titolo “Prospettive di sviluppo del territorio alla luce degli strumenti messi in campo dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy”, alla quale è stata invitata a partecipare la Responsabile Area Trasferimento Tecnologico & Relazioni Esterne Enza Spadoni, che porterà un contributo specifico sull’importanza delle sinergie territoriali per la crescita del tessuto produttivo locale.
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